Mercoledì 24 Aprile 2024

Tumore al seno, "road map" europea per i casi più gravi

Presento un documento che traccia un percorso chiaro e preciso per affrontare la malattia a livello italiano ed europeo e con le linee guida per gestire al meglio le pazienti

convegno

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Milano, 24 novembre 2018 - Dalla ricerca arrivano sempre  nuove cure per vincere il tumore al seno. Ma non per questo vanno  dimenticati i casi più gravi, per i quali sono  pronte le prime ‘raccomandazioni’ europee.   l tumore al seno metastatico rischia infatti  di essere una malattia “dimenticata”, sull’onda dei tanti successi contro il carcinoma mammario. Quando il cancro al seno non si diffonde altrove, la sopravvivenza è infatti dell’80% a dieci anni dalla diagnosi: insomma, sempre più spesso le donne guariscono. E si può essere tentati di credere che la guerra contro il tumore al seno sia stata vinta.

Non è così, perché il 20-30% delle pazienti va incontro a ricadute e soprattutto il 5-10% riceve la diagnosi quando il tumore è già grave, metastatico, fin dall’inizio: accade a circa 5 mila italiane ogni anno, e sono oltre 37.000 le donne costrette a convivere con il carcinoma metastatico, più difficile da curare e con una sopravvivenza media di soli 2 anni e mezzo. In un prossimo futuro anche questo tumore potrà tuttavia diventare sempre più spesso e sempre più a lungo una malattia ‘cronica’, grazie alle novità in arrivo dalla ricerca scientifica in questo campo e grazie alla nuova road map politica sul tumore al seno metastatico dell’European Working Group (EWG), preparata grazie al supporto non condizionante di Lilly. 

Per questo è stato presentato  a Milano un documento che per la prima volta traccia un percorso chiaro e preciso per affrontare la malattia a livello italiano ed europeo e per gestire al meglio le pazienti. Quattro le macro-aree di intervento indicate dagli esperti: un’assistenza basata sulla conoscenza, aumentando l’utilizzo dei registri tumori, pensando a percorsi centrati sulle pazienti e migliorando l’adesione alle linee guida sul trattamento; una ricerca sempre più orientata alla raccolta di dati provenienti dalla ‘real worl practice’; un accesso paritario a cure e trattamenti, integrando nelle valutazioni di efficacia non solo la sopravvivenza ma anche la sopravvivenza libera da progressione di malattia e la qualità di vita delle pazienti; un maggior sostegno a pazienti e caregiver, per esempio migliorando le tutele sul lavoro e garantendo aiuti economici, psicologici e lavorativi anche ai familiari che si prendono cura delle pazienti.

“La percentuale di donne che guariscono da un tumore al seno continua a crescere – spiega Laura Biganzoli, presidente di Eusoma (European Society of Breast Cancer Specialists), direttrice del Centro di senologia dell’Ospedale di Prato e membro italiano di EWG – ma non possiamo focalizzarci solo sugli indubbi successi e perdere di vista quel 20-30% di donne che ha una ripresa di malattia e il 5-10% di pazienti che riceve la diagnosi di tumore metastatico fin dall’inizio. Il percorso di queste pazienti è molto eterogeneo non solo per le caratteristiche della malattia, molto variabili fra un caso e l’altro e con conseguente rischio di non aderenza alle linee guida ma anche per la presenza di disparità regionali nell’organizzazione e nel finanziamento del trattamento. Inoltre, la gestione complessiva di un paziente con malattia metastatica è più complessa rispetto a quella di pazienti non metastatici. È perciò molto importante portare l’attenzione su di loro, perché oltre alle migliori cure hanno diritto ad avere una vita sociale e lavorativa di buona qualità nonostante le difficoltà connesse ai trattamenti e ai frequenti controlli in ospedale; le pazienti con un carcinoma al seno metastatico devono poter vivere una vita normale fin quando possibile e la nostra speranza è che la nuova ‘road map’ politica, portando in primo piano le loro esigenze, costituisca un punto di svolta per aumentare la sensibilità pubblica nei confronti di questo tema troppo spesso dimenticato”.

La ‘road map’ politica sottolinea chiaramente l’importanza di valutare non soltanto i mesi o gli anni di vita in più che i trattamenti possono garantire, ma soprattutto la sopravvivenza libera da progressione di malattia e una buona qualità di vita. “Il documento, oltre ad accrescere la consapevolezza di pazienti e decisori perché possa finalmente aumentare l’attenzione dedicata a queste donne – aggiunge Giuseppe Curigliano, condirettore del Programma Nuovi Farmaci del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università di Milano – ha l’obiettivo di creare un’alleanza fra medici, pazienti e aziende per far sì che le novità dalla ricerca clinica e farmacologica possano essere messe quanto prima a disposizione di tutte, ovunque nel Paese. Nei centri d’eccellenza le novità terapeutiche sono disponibili subito per tutte le pazienti, lo scopo è portare ovunque questi percorsi di trattamento virtuosi anche investendo di più nella formazione continua degli oncologi”.

“Il nostro Movimento è da sempre impegnato in prima linea a sostenere i diritti delle donne con tumore al seno metastatico, a ottenere per loro l’accesso a cure di qualità su tutto il territorio nazionale – dichiara Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia; – Dalla nostra prima indagine nazionale dedicata a questa tipologia di pazienti è emerso che i loro principali bisogni sono il riconoscimento del loro status e il supporto. Per questo abbiamo coinvolto alcuni esponenti politici in un percorso volto a ottenere l’istituzione il 13 ottobre, come già negli USA, di una Giornata nazionale dedicata al tumore al seno metastatico. Le raccomandazioni contenute nel documento europeo presentato  ci confermano che siamo sulla strada giusta, la stessa indicata per tutti i Paesi europei.”