
Quattro anni e due mesi di reclusione per corruzione, false fatture e truffa ai danni dell’Unione europea, per Lara Comi, esponente di Forza Italia ritornata a Strasburgo al posto di Silvio Berlusconi. E sei anni e mezzo all’imprenditore Daniele D’Alfonso, accusato di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, turbativa d’asta e reati fiscali. Sono le pene più altre inflitte dal Tribunale di Milano nel maxi processo sul caso ‘mensa dei poveri’ che ha visto alla sbarra 62 persone, tra cui una società e che si è concluso con 11 condanne e 51 assoluzioni. "Continuerò a difendermi", ha detto Comi, aggiungendo: "Sono stupita della sentenza di condanna. Tutti gli elementi emersi nel corso del dibattimento militavano per una pronuncia assolutoria".