Mercoledì 24 Aprile 2024

Troppi protetti da regole sbagliate

Raffaele

Marmo

appello-richiamo alla coscienza del premier Mario Draghi, più che ai giovani in favore dei vecchi, doveva e dovrebbe essere rivolto a chi (dal Ministero della Salute alle regioni) ha stilato e attuato le direttive in materia di vaccini e vaccinazioni.

Un conto, infatti, sono i furbetti del siero che hanno saltato file e regole, pur di accaparrarsi una dose, un altro sono coloro che (come avvocati, professori universitari, amministrativi e via di seguito) sono stati "regolarmente" convocati dalle Asl ai centri vaccinali e, per questa via, sono riusciti a vaccinarsi al posto di ultra-ottantenni sicuramente molto più fragili di loro.

Nel primo caso siamo di fronte a un reato che toccherà alla magistratura accertare e perseguire. Nel secondo, invece, ci troviamo di fronte a un risultato discutibile moralmente, ma che è il frutto di scelte politiche consapevoli.

Insomma, Draghi avrebbe fatto bene a convocare il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e i governatori delle regioni per chiedere conto dei criteri indicati e delle norme di dettaglio che hanno regolato la campagna di vaccinazione, con gli effetti poco edificanti che vediamo in queste settimane.

Dunque, più che alla coscienza dei giovani psicologi vaccinati, il premier farebbe ancora bene a richiamare alla responsabilità Speranza, Figliuolo & co. Anche perché non sembra che, dopo il monito dell’altro giorno, siano cambiate più di tanto le circolari che disciplinano priorità, modalità, categorie e fasce di età.