
Progressi nella cura delle malattie respiratorie con la Tripla combinazione di Chiesi
Parma, 13 ottobre 2016 - Ecco l'asso nella manica nella partita aperta con l'avversario dei nostri polmoni. Chiesi è la prima casa farmaceutica al mondo a sottomettere all'Agenzia europea del Farmaco (EMA) la richiesta di autorizzazione per l’immissione in commercio della Tripla combinazione. Che cos'è? Si tratta della risposta attesa da 65 milioni di persone affette da broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), un punto d'arrivo inseguito e auspicato da anni nella cura a un'affezione che è un mix tra enfisema, asma, bronchite cronica e disabilità collegate.
Tripla combinazione Chiesi, combatte enfisema e bronchite cronica
Sviluppata nel Centro Ricerche di Parma, la terapia farmacologica potrebbe raggiungere i centri clinici europei entro i prossimi 12 mesi. Il segreto del successo consiste nell'aver riunito in una unica formulazione per via inalatoria l'anti-infiammatorio beclometasone (Ics in gergo tecnico) e due broncodilatatori che lavorano in sinergia, il tandem formoterolo (Laba - lunga durata d'azione, agonista β2) e glicopirronio (Lama, antagonista muscarinico). Il prodotto era attesissimo, studi clinici hanno dimostrato infatti che la Tripla riduce le riacutizzazioni in pazienti adulti con broncopneumopatia grave, regala una nuova voglia di vita e tanta energia a persone praticamente segnate dall'affanno respiratorio.
Tripla combinazione Chiesi, ottomila pazienti, ok dagli studi clinici
Grazie alla dispersione in particelle extrafini, coadiuvata da un inalatore progettato specificamente, la somministrazione del farmaco arriva fino agli alveoli polmonari più remoti. Giunge al traguardo un programma avviato nel 2009 che ha visto l'arruolamento di ottomila pazienti coinvolti in una dozzina di studi clinici. The Lancet ha riconosciuto la validità dei risultati con la pubblicazione dello Studio Trilogy nel quale si è visto per la prima volta che la formulazione extrafine della tripla terapia era superiore rispetto a uno dei trattamenti standard, e ha dimostrato un buon profilo di sicurezza. Il secondo studio chiave, Trinity, ha mostrato la superiorità della combinazione tripla rispetto a tiotropio, altra valida terapia standard per la Bpco.
Tripla combinazione Chiesi, Bpco subito dopo ictus e infarto
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è la condizione più invalidante al mondo dopo ictus e malattia di cuore. Per curarla esistono farmaci potenti di cui abbiamo parlato in questi anni in occasione dei congressi come Esc, European Respiratory Society, ma ognuno di questi si fissa su un particolare passaggio. Il nuovo farmaco concepisce in un unico erogatore l'efficacia di tre molecole diverse, ed è questo a fare la differenza, facilitando l'aderenza alla terapia.
«Siamo orgogliosi di avere raggiunto questo importante traguardo - commenta Paolo Chiesi, vice presidente e direttore della ricerca e sviluppo – penso alla qualità della vita delle persone e allo stesso tempo all'impatto clinico della terapia, che potrà contribuire a ridurre i costi diretti e indiretti associati all'ospedalizzazione».
La Bpco è una malattia in cui si verifica uno spasmo dei bronchi insieme a un'infiammazione cronica, con tosse, catarro e sensazione di oppressione al petto. Secondo gli esperti, solo il 40-60% di chi soffre di Bpco segue la terapia tradizionale che gli viene prescritta, molti la abbandonano strada facendo perché troppo complicata, solo uno su dieci riesce a seguire tutti gli step correttamente. Da qui l'idea di Chiesi di semplificare la formulazione riunendo tre principi attivi in un unico erogatore.
Negli studi si è visto che l'inalatore unico «è in grado di ridurre le ricadute di oltre il 20%, di diminuire i sintomi della difficoltà respiratoria e di migliorare la funzionalità dei polmoni, mantenendo un buon profilo di sicurezza». Ma soprattutto, concludono gli esperti, migliora di netto la qualità di vita dei pazienti.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale