Martedì 15 Luglio 2025
NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Tredicenne precipitata dal balcone. Ex fidanzato accusato anche di stalking

Piacenza, il 15enne imputato dell’omicidio di Aurora Tila avrebbe perseguitato e minacciato la giovane . Lei chiedeva aiuto all’intelligenza artificiale: "Come faccio a capire se è amore vero o tossico?".

Aurora Tila, 13 anni, morta il 25 ottobre 2024 dopo essere precipitata dal terrazzo

Aurora Tila, 13 anni, morta il 25 ottobre 2024 dopo essere precipitata dal terrazzo

"Ci metto poco a demolirti". "Ti rovino davvero". "Il mio piano di vendetta inizia da ora". Minacce, molestie, un numero elevato di messaggi per denigrare, offendere e spaventare. Così, per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, ragazzina di 13 anni morta dopo essere precipitata dal balcone del settimo piano della palazzina dove abitava, a Piacenza, si aggrava la posizione. Ieri infatti il pm del Tribunale dei minori di Bologna, Simone Purgato, ha chiesto e ottenuto dal giudice Chiara Alberti l’aggravante dello stalking. Questo perché la vittima era minorenne, e perché c’era una relazione affettiva tra i due. Un rapporto che Tila aveva tentato più volte di chiudere, manifestando al 15enne, difeso dall’avvocato Ettore Maini, l’intenzione. Ma lui non lo accettava. Anzi, secondo la Procura, le aveva provocato uno stato di ansia e paura, arrivando in alcuni casi a strattonarla e schiaffeggiarla. Poi i messaggi degli ultimi periodi, sempre più intimidatori, con insulti, ricatti e minacce continue.

Tanto che Aurora chiedeva a ChatGpt se doveva lasciare il fidanzato. "Secondo te dovrei lasciarlo?", "Come faccio a distinguere se è un amore vero o un amore tossico". E la risposta era sì. Messaggi inviati all’intelligenza artificiale proprio in quel periodo, tra luglio e ottobre del 2024, in cui il 15enne aveva intensificato gli atti persecutori. Fino a quel maledetto 25 ottobre, quando Aurora è precipitata dal settimo piano di via Quattro Novembre. Il giovane è accusato, secondo la Procura, "di averla spinta volontariamente oltre la ringhiera, mentre la minore tentava disperatamente di aggrapparsi". Poi, "colpendola ripetutamente alle mani col il preciso intento di farla cadere, ne cagionava la precipitazione nel balcone sottostante, posto a 8-9 metri più in basso, causandone l’impatto con il capo e il decesso".

Il 15enne ieri era in aula per l’inizio del processo. C’era anche la madre della 13enne, Morena Corbellini, assistita dagli avvocati Anna Ferraris e Mario Caccuri che si sono detti "soddisfatti per l’aggravante dello stalking". Ma la signora, che chiede giustizia, ad essere lì ha provato una grande dolore: "Mia figlia non c’è più, mentre chi l’ha uccisa era in aula. L’ho rivisto per la prima volta da allora. In aula è entrato pieno di sé, con le spalle aperte. Non mi aspettavo un atteggiamento del genere. Mi aspetto giustizia".

Davanti alla giudice Alberti c’era anche l’avvocato Fiorella Vago che assiste la sorella di Aurora, Viktoria. La 22enne però ieri non se l’è sentita di essere presente per l’inizio del processo. Ma ci sarà nell’udienza del 26 giugno, quando si discuterà la richiesta della difesa di procedere con rito abbreviato condizionato all’audizione di due consulenti medici legali. Altrimenti si procederà con rito ordinario. "Cercheremo di fare il possibile affinchè la verità venga fuori", spiega l’avvocato Vago. Proprio Viktoria a Quarto Grado aveva detto: "Ho paura che lui riesca a farla franca. Deve essere riconosciuta la crudeltà che ha avuto fino alla fine. Tutti i sogni che aveva mia sorella sono stati strappati via".