Giovedì 25 Aprile 2024

Delitto di Chivasso, tre colpi di pistola al volto: spunta la pista dell’eredità

La 52enne Giuseppina Arena viveva in povertà, anche se aveva ricevuto una grande somma. Ma pochi sapevano della sua fortuna. Il fratello ascoltato dai carabinieri

Giuseppina Arena, 52 anni, era originaria della provincia di Siracusa

Giuseppina Arena, 52 anni, era originaria della provincia di Siracusa

Chivasso (Torino), 14 ottobre 2022 - Continuava a vivere come sempre, in povertà. Alloggio in una casa popolare, spesa gratis tre volte a settimana al Banco alimentare, il pranzo portato a casa da una cooperativa sociale del Comune, per lei, i suoi quindici gatti e i due cani. Eppure, un paio di anni fa, dopo la morte della madre la donna aveva ereditato una gran somma di denaro. Pochi lo sapevano, tra loro forse proprio chi Giuseppina Arena, 52 anni, Giusi per gli amici, l’ha ammazzata con tre colpi di pistola al volto. Due quelli andati a segno. Uno al collo, l’altro al volto, proprio sotto lo zigomo.

Svolta nelle indagini sul delitto di Chivasso, nel Torinese. Ci sarebbe una questione di eredità dietro il delitto della donna trovata senza vita l’altra sera sotto il cavalcavia dell’Alta velocità Torino-Milano. Chi l’ha uccisa ha atteso che Giusi in sella alla propria bici si avvicinasse al viadotto ferroviario in frazione Pratoregio. Poi ha fatto fuoco. Ora i carabinieri del reparto investigativo stanno cercando di scavare nel recente passato della 52enne, intanto per fare luce sul movente del delitto. Perché la donna, tra Chivasso e Montanaro, la conoscevano proprio tutti. La chiamavano ’Giusi la cantante’: in sella alla sua bici, su e già per le strade del paese, cantava della sua vita, degli inganni subiti, dei presunti figli che le avevano portato via subito dopo la nascita. Una persona buona, alle prese con dei disturbi mentali.

Originaria di Siracusa, ma cresciuta a Montanaro, viveva dal 2003 in un alloggio delle case popolari di via Togliatti, lo stesso complesso dove ha vissuto il tiktoker Khaby Lame, quasi 150 milioni di follower. Un’esistenza mite, in un alloggio al piano terra di quaranta metri quadrati. Davanti alla porta dell’abitazione, mercoledì è rimasto il cibo che la Caritas le aveva portato per la cena. Alle 16, infatti, Giuseppina è stata vista dai vicini andare via in bici. Poi, più nulla. Alle 18 un passante ha chiamato il 112, segnalando un cadavere in frazione Pratoregio.

Era quello di Giusi, sfigurato dai colpi di pistola. A Montanaro vive ancora il fratello Angelo che ha tre figli, due minori. È stato sentito dai carabinieri prima di tornare a casa. Nel paese Giuseppina andava spesso al cimitero dove è sepolta la mamma. Da lei aveva ereditato una cospicua somma di denaro, in contanti e buoni postali. Soldi che non le avevano cambiato la vita.