
Bernareggio i carabinieri la sera del tentato omicidio
Bernareggio, 11 dicembre 2014 - Sette mesi fa, la sera del 17 maggio, qualcuno spara sei colpi di pistola contro un uomo. Un proiettile passa a pochi millimetri dallo zigomo di Vicenzo Corrò, 44 anni e qualche precedente con la giustizia. Per quell’attentato ieri i carabinieri hanno arrestato due uomini sospettati di avere cercato di ucciderlo. Le indagini condotte dai militari dell’Arma della Compagnia di Vimercate hanno appurato che si è trattato di regolamento di conti maturato nell’ambiente dello spaccio di droga e della criminalità locale.
A conclusione dell’attività investigativa, il Gip del Tribunale di Monza ha disposto due ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Sono due cognati, italiani e pregiudicati: C.C., 23 anni di Bernareggio, e L. A., 33 anni, di Missaglia (Lecco).
La sera di sabato 17 maggio avrebbero esploso sei colpi di arma da fuoco contro la vittima. Un agguato nato a quanto pare nel mondo del malaffare e del traffico di droga nel Vimercatese. Il movente del fatto di sangue sarebbe legato ai dissidi insorti nel contesto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Decisive per l’esito dell’indagine sono state le intercettazioni telefoniche e il successivo ritrovamento di un’arma, una pistola Beretta calibro 7.65 con la matricola abrasa, a Missaglia, in casa di uno degli arrestati.
I successivi accertamenti balistici eseguiti dagli investigatori del Ris di Parma hanno permesso di provare che i proiettili raccolti dagli inquirenti sulla scena del crimine erano stati sparati dalla pistola sequestrata. I carabinieri di Bernareggio, guidati dal maresciallo Antonio Granatino, si erano messi al lavoro già la sera di sabato 17 maggio quando alle 23.30 sono dovuti correre in una via del paese brianzolo.
Poco prima qualcuno aveva sparato sei volte contro Vincenzo Corrò. Quella sera lui è sul bancone di un vicino di casa, in via Caboto, quando dalla strada alcune persone in macchina gli sparano per sei volte. Un colpo gli sfiora il viso: qualche millimetro ancora e lo avrebbe ucciso. Riesce a schivarlo solo per un riflesso che lo spinge istintivamente a girare velocemente la testa.
Le indagini si incanalano sulla pista giusta quasi subito. I carabinieri della Compagnia di Vimercate scoprono che qualche ora prima, verso le nove di sera, davanti ad un bar di Bernareggio la vittima dell’attentato aveva litigato con due fratelli, conosciuti dai carabinieri per vicende legate alle gang giovanili e alla droga. Durante la rissa il più grande dei fratelli prende va a prendere in macchina una scacciacani e spara (a salve) per intimidire l’uomo. Poi lo colpisce con il calcio della scacciacani. Corrò però è robusto e forte. I due fratelli hanno la peggio.
Ma il peggio deve ancora arrivare. I due scappano in auto. Alle 23.30 scatta la spedizione punitiva con l’aiuto del cognato, il 33enne residente a Missaglia, pluripregiudicato. Stavolta i proiettili sono veri. Corrò, ferito, è trasportato all’ospedale San Gerardo, da dove è dimesso poche ore dopo.