Lunedì 14 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Morte a Villa Pamphili, il killer ha dato un nome falso. “Non è Rexal Ford, ma Francis Kaufmann”

Madre e figlia trovate senza vita, l’americano arrestato in Grecia parla con un amico: “Mia moglie ha un altro”. La giovane, forse russa, si faceva chiamare Stella

Morte a Villa Pamphili, il killer ha dato un nome falso. “Non è Rexal Ford, ma Francis Kaufmann”

Roma, 16 giugno 2025 – Non si chiama Rexal Ford l'uomo fermato in Grecia per l'omicidio di una bambina di sei mesi, trovata strangolata a villa Pamphili a Roma. Il suo nome è in realtà Francis Kaufmann, agli inquirenti ha fornito generalità false. È accusato anche di occultamento di cadavere. L'accertamento è avvenuto nell'ambito dell'indagine della Procura di Roma in cui sta avendo collaborazione con l'Fbi.

Resta ancora senza un nome, invece, la donna trovata senza vita insieme alla neonata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti dopo l’arresto in Grecia di Kaufmann, la giovane si faceva chiamare Stella. Aveva una trentina d’anni, era ucraina o forse russa. 

Il vocale di Kaufmann

La posizione dell’indagato intanto si aggrava. In un vocale inviato a un amico due giorni prima del ritrovamento dei corpi, pubblicato da Repubblica.it, Kaufmann chiede aiuto: “Mia moglie mi ha lasciato, è tornata con il suo ex fidanzato. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata ad essere madre. Ora sono tornato a Roma con la mia bimba e mi domando se tu potessi ospitarmi a casa tua, solo me e la bambina”.

Madre e figlia morte, anche due mesi per estradizione
Francis Kaufmann fermato dalla polizia a Roma, due giorni prima del ritrovamento dei due corpi a Villa Pamphili. Dice di essere il padre della bimba, trovata strangolata accanto al cadavere della madre

Regista cinematografico?

Kaufmann, che si presentava come il regista cinematografico Ford, si sarebbe recentemente accreditato per un film da 3 milioni di euro. Il Tg1 mostra una mail di un produttore inglese che garantisce per lui con una società di Roma. Il 7 maggio il 46enne californiano sarebbe andato negli uffici ai Parioli con la donna e la bimba che avrebbe presentato come moglie e figlia. 

L’amico della coppia: “Non può essere stato lui”

Conferma il mestiere nel cinema un amico della coppia, Oskar ‘El Mariachi’, cantante e chitarrista messicano che dice di aver convissuto con marito e moglie a Malta: il presunto Rexal “aveva mille interessi: regista, sceneggiatore, produttore”. Secondo il testimone “Rexal e sua moglie erano felici e non avevano problemi di soldi. Lui diceva di essere il figlio della rockstar Lita Ford, mi aveva anche raccontato di un film che voleva girare tra Roma e Firenze. Di certo non era uno sbandato”. 

"Lui e Stella non erano clochard, lei era una specie di hacker”

La descrizione della coppia che fa Oskar, intervistato da La Repubblica, non corrisponde a quella di due clochard: “Lui aveva diverse proprietà, da quello che ricordo, affittavano case su Airbnb”. Eppure i due sono stata visti dormire in una tenda nel parco di Villa Pamphili a Roma, proprio prima che venissero trovati i corpi di madre e figlia. Neanche il cantante dice di conoscere la vera identità della ragazza: “Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa”.

In ogni caso Oskar non crede che Francis Kaufmann alias Rexal Ford possa averle fatto del male. “Lui è un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell'informatica, una sorta di hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno l’arrestato sapeva bene quello che faceva. Forse qualcuno le ha fatto male per il suo lavoro”.  

Fino a due mesi per l’estradizione

Kaufmann è recluso in carcere a Volos, città che affaccia sul golfo di Pagaseo. è stato trasferito qui dopo l’arresto sull’isola di Skiathos. Nel mandato di arresto gli viene contestato l'omicidio volontario per strangolamento della neonata con l'aggravante della minore età della vittima e occultamento di cadavere. Le altre aggravanti, come quello del legame di parentela, potranno essere contestate solo quando verrà accertato tramite esame del Dna che Kaufmann sia effettivamente il padre della piccola, come lui dichiara.

Ci vorranno almeno 20 giorni all’Italia per completare la richiesta di estradizione: se il fermato si opporrà e chiederà di essere trasferito negli Usa – come sembra – i tempi potrebbero allungarsi a 2 mesi. 

Kaufmann era stato fermato a Roma con la bimba in braccio, due giorni prima del ritrovamento dei corpi a Villa Pamphili. La piccola aveva addosso una tutina rosa, del tutto simile a quella trovata dalle forze dell'ordine in un cassonetto dell'immondizia.