Giovedì 25 Aprile 2024

Ragazzino sordomuto in classe, i compagni imparano la lingua dei segni

L'iniziativa di una scuola media nel Bolognese. "Zacaria ora riesce a comunicare con i compagni"

La seconda D della ’Pascoli’ di Anzola con le docenti, il preside e Zacaria

La seconda D della ’Pascoli’ di Anzola con le docenti, il preside e Zacaria

I sogni a volte si possono realizzare. Come quello di un ragazzino sordomuto che riesce a "parlare" con tutti i compagni di classe. Succede alla scuola media ’Giovanni Pascoli’ di Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, dove una intera classe, composta da 22 alunni, sta imparando la Lingua italiana segni (Lis) per comunicare con il compagno sordomuto. Protagonista di questa emozionante storia è principalmente Zacaria, un ragazzino di 12 anni sordomuto, di origine marocchina, adottato e che adesso, a differenza di prima, sta riuscendo a comunicare con i suoi compagni.

"Questi ragazzi – spiega l’insegnante Marta Miazzi – hanno avuto la grande fortuna di aver incontrato un compagno ‘speciale’ ovvero Zacaria, sordomuto a causa di una meningite avuta nell’età infantile. Zacaria prima d’ora non poteva dunque comunicare in modo normale". Il consiglio di classe ha quindi pensato, alla fine dello scorso anno scolastico, di predisporre un corso base di Lis a cura dell’associazione Insieme per di Casalecchio di Reno, altra cittadina alle porte di Bologna. E visti i primi timidi successi, quest’anno è arrivata in aula l’educatrice Silvia Bianchini che, una volta alla settimana, in modo strutturato, insegna la Lis in classe a tutti. "Ogni giovedì – continua la docente – alla quarta ora, i ragazzi sperimentano la dimensione in cui vivono le persone prive di udito. Hanno imparato a segnare le varie parti del corpo, i membri della famiglia, i mestieri, i colori. Hanno imparato ricette e canzoni in Lis , prendendo spunto anche dal Festival di Sanremo in Lis. Non c’è ricerca di precisione grammaticale o di utilizzo ottimale dei parametri della Lis. Lo scopo fondamentale del nostro progetto è quello di comunicare con il compagno Zacaria, anche lui in fase di apprendimento".

I risultati, a parere della docente, sono andati oltre le aspettative perché Zacaria appare sempre più integrato e aperto nel comunicare. L’intera classe si è messa in gioco con grande impegno per imparare un nuovo linguaggio, riconosciuto ufficialmente come lingua. "Zacaria – prosegue Miazzi – non può parlare ma l’espressione dei suoi occhi ci fa capire che è felice di poter, in qualche modo, comunicare con i coetanei. Entro la fine delle scuole medie, grazie a questo progetto, speriamo che Zacaria riesca ad avere un comportamento sempre più adeguato, visto che riesce finalmente a rapportarsi senza fatica con la classe. Anche grazie ai compagni infatti sta acquisendo uno strumento importantissimo per interfacciarsi con il mondo e con il suo futuro". "Chi non ha mai visto, almeno una volta, uno di quei film Disney dal finale strappalacrime? – conclude –. Nel nostro caso la protagonista è questa classe di seconda, turbolenta e agitata, che si sta rendendo protagonista di una storia di successo, spinta da un’ insegnante carismatica di Lis che la guida. Le magie non accadono solo nei film. Ad Anzola il copione di un lungometraggio è diventato vita quotidiana a scuola. Sono convinta che la realtà di tutti i giorni si possa arricchire di gesti che servono a renderci migliori".