Venerdì 26 Aprile 2024

Soldi per le scarcerazioni, il giudice chiede scusa

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Hanno confessato di aver dato e ricevuto mazzette, scaricando però ognuno la responsabilità sull’altro. Il giudice barese Giuseppe De Benedictis si è detto "vittima", "succube" dell’avvocato Giancarlo Chiariello, ammettendo di non aver avuto la forza di rifiutare quelle offerte di denaro.

Il penalista, dal canto suo, ha detto che sarebbe stato il magistrato a chiedergli di aiutarlo perché aveva una serie di problemi personali da risolvere. Quel che è certo, al di là di chi abbia preso per primo l’iniziativa, è che quei passaggi di denaro in cambio di scarcerazioni, fatte nell’ultimo anno, ci sono stati. Entrambi li hanno ammessi mettendosi a piangere.

Per ore hanno risposto alle domande del gip di Lecce Giulia Proto e del pm Alessandro Prontera. De Benedictis ieri nel carcere Borgo San Nicola, nel capoluogo salentino, dove è detenuto da sabato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Chiariello, anche lui finito nel carcere di Altamura per lo stesso reato, ascoltato nel pomeriggio negli uffici del Tribunale di Lecce.

All’esito degli interrogatori di garanzia il giudice De Benedictis, tramite i difensori, ha chiesto la sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari. È pronto a rivelare tutto quello che sa. Confessando, il giudice avrebbe anche "chiesto scusa per il suo operato", spiegando di aver "agito in seguito a un corto circuito mentale" dovuto alla morte della moglie e all’isolamento per una vicenda giudiziaria che lo ha travolto dieci anni fa, conclusa nel 2019 con l’assoluzione in Cassazione.