GIGI PAOLI
Cronaca

Viaggio tra gli sfollati: "Nelle nostre case solo fango, ma l’importante è essere vivi". Neonata salva grazie ai pompieri

Oltre una trentina gli ospiti della struttura messa a disposizione dalla Diocesi a Campi Bisenzio Storie e paura di chi è dovuto fuggire: "Abbiamo sentito un boato, poi un mare d’acqua addosso" La bimba era imprigionata con i genitori in una casa rimasta senza luce e acqua a Quarrata

Campi Bisenzio (Firenze), 4 novembre 2023 – L’importante è che siamo vivi". Addolorata ha 70 anni ed è l’esatto contrario del suo nome. Ti pianta gli occhi negli occhi con la consapevolezza che sì, siamo qui e siamo ora. E per adesso può bastare. Seduta in un angolo dell’auditorium dello Spazio Reale di San Donnino – la struttura che la Diocesi di Firenze ha messo a disposizione per gli sfollati – non molla con lo sguardo il nipotino di cinque anni che gioca, seduto per terra, a un mini calciobalilla col figlio di una volontaria: "Eravamo a Campi e ci hanno portato qui tutti assieme – racconta accanto al marito Giuseppe Conti –: noi due, mia figlia e mio nipote. Nella nostra casa c’era solo fango, speriamo di tornare presto". "E io sono bloccato qui, non posso neanche aiutarli" interviene il marito con uno scatto d’orgoglio, perché da poco ha messo una protesi all’anca e la voglia di aiutare si scontra con la convalescenza più che con l’anagrafe. "Abbiamo sentito un boato e un mare d’acqua ci è piombato addosso". E che altro vuoi dire? I volontari delle associazioni si aggirano per il grande capannone occupato da una parte da lunghe tavole apparecchiate e dall’altra da brandine, sedie e anche paraventi per un minimo di pudore. Gli sfollati sono una trentina e nessuno ha la forza di alzare la voce, tranne un anziano che si arrabbia sempre con la moglie e sta seduto da solo. Non è questo il tempo, né il luogo, della rabbia.

E infatti, per esempio, Lidia Bardelli, campigiana di 52 anni, ne avrebbe assai di che essere arrabbiata col mondo: non si allontana dalla barella dove, immobile, c’è Angelo, il marito che una caduta ha reso tetraplegico. Ma Lidia ha un sorriso aperto e sincero, perché lì con lei, anche se la sua casa è stata travolta dal fango, c’è tutta la sua vita: Angelo e il figlio Manuel "che per fortuna giovedì non lavorava". Poi Lidia allarga il sorriso e indica una gabbietta per animali: "Sa, siamo riusciti a salvare anche Lui". Lui, che dal tono di voce ha palesemente la Elle maiuscola, è un gattino rosso con due occhi tondi grandi così. "Si chiama Zenzerino. E quando gli ho fatto vedere l’acqua che saliva verso casa, è scappato e si è messo da solo nel trasportino". I gatti, si sa, spesso vedono le cose prima degli uomini. E grazie al suo gatto, Lidia ha capito che quella notte sarebbe venuto giù l’inferno: "Pioveva e pioveva, non finiva mai. Poi ho visto quel mare d’acqua che lentamente veniva verso di noi. Non con forza, ma piano piano, e saliva sempre di più. E con l’acqua saliva anche la paura. Meno male sono venuti a prenderci. Ma ora la nostra casa è piena di fango, e le nostre due auto sono rotte, portate via dalla piena in altre strade". Però Lidia ha ancora la forza di sorridere: "Sì, perché nell’angoscia di scappare sopra un gommone, stiamo avendo grande aiuto. E poi, anch’io ho fatto per anni la volontaria: mi aiuta molto. Però...". Però? "Però speriamo che smetta presto di piovere, ecco".

Tamara Mattei ha 82 anni e un coraggio grande così "perché sa, giovanotto, io non ho mai visto un ospedale", E infatti "la" Tamara – perché da queste parti l’articolo va sempre prima del nome – racconta una tragedia con parole di graffiante sarcasmo: "Mi sono svegliata, ho messo i piedi fuori dal letto e ho pensato: ’Che? Sono al mare?’ Poi ha cominciato a suonare il telefono e la mia amica mi ha convinto a venire via da casa". Già, e la casa? "C’è andato mio fratello. Mi ha detto che è un macello e che ha anche trovato un pesciolino in salotto. Dice che l’ha messo in un vaso, ma io icché me ne fo di un pesce?".

Ieri sera, allo Spazio Reale, è arrivato anche l’arcivescovo Giuseppe Betori per confortare salvati e salvatori. Parole da estendere anche a quei vigili del fuoco che ieri, a Quarrata nel Pistoiese, con un mezzo anfibio hanno salvato una neonata con i suoi genitori da una casa rimasta senza luce e senz’acqua. La mamma Maria Elena si è emozionata: "Quando ho affidato la mia piccola nelle braccia di uno di loro sapevo che era al sicuro". "Una bellissima storia", ha chiosato il ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Angeli in divisa, appunto.