Venerdì 26 Aprile 2024

Se invece del pizzaiolo c’è il robot

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Mauro

Bassini

Non è poi così pazza l’idea messa in atto dalla catena di ristoranti-pizzerie Pazzi di Parigi: affidare a un robot, anziché a un essere umano, la preparazione dei piatti. I vantaggi sono potenzialmente enormi. Se un giornalista di passaggio lo intervistasse, difficilmente un robot sparerebbe le scemenze che abbiamo letto e sentito da certi cuochi: "L’unico ingrediente a cui non so rinunciare è il talento". Oppure: "Credo che tra il sugo e la pasta ci sia un rapporto interpersonale, quasi erotico". Con qualche approfondimento tecnico, il ristorante robotizzato potrebbe perfino eliminare maître e camerieri. Quando il servizio in sala è buono, il piacere di una cena al ristorante si moltiplica. Non accade spesso. È più frequente vedere arrivare un cameriere che, con due piatti in mano, ti chiede: "Per chi è la lasagna?". Diavolo, siamo in due. Nessuno alla scuola alberghiera ti ha insegnato che occorrerebbe ricordare chi ha ordinato che cosa?

E perché devo chiederti, per la terza volta in un quarto d’ora, un altro cestino di pane? L’uso dei robot eviterebbe un’altra scena classica dei nostri ristoranti. Chiedo un coniglio arrosto e il cameriere commenta: "Ottima scelta". Sono anni che aspetto qualcuno che mi dica: "Scusi signore, ma il piatto che ha ordinato è una schifezza. Se vuole può ripensarci, ripasso fra due minuti". Frequento ristoranti da mezzo secolo. Al prossimo "ottima scelta" esigo un robot.