Lunedì 29 Aprile 2024

Scuola, concorso per i prof precari dopo l'estate. Niente quiz ma una prova scritta

Raggiunta l'intersa nella maggioranza, grazie alla mediazione del premier Conte

Il ministro Lucia Azzolina all'arrivo a Palazzo Chigi per il vertice sulla scuola (Ansa)

Il ministro Lucia Azzolina all'arrivo a Palazzo Chigi per il vertice sulla scuola (Ansa)

Roma, 25 maggio 2020 - Accordo nella notte all'interno della maggioranza sul decreto Scuola con il sì del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, dei Cinque stelle e la soddisfazione di Pd e Leu. Il concorso per 32mila insegnanti precari ci sarà, ma dopo l'estate e non sarà più a crocette ma sarà una prova scritta. 

Accolta dunque la proposta di mediazione del premier Giuseppe Conte sul tema dei concorsi. Il presidente del Consiglio si è detto d'accordo sull'impossibilità di tenerli ad agosto e ha chiesto anche di modificare lo strumento dei quiz, ribadendo allo stesso tempo la necessitàdi una prova selettiva. 

Superato così lo scoglio che divideva i rosso-gialli, con l'inedito asse M5s-Iv che insisteva sulla necessità di procedere a concorsi ad agosto. La proposta di Pd e Leu, invece, prevedeva l'assunzione in base alla graduatoria per titoli e un concorso alla fine dell'anno scolastico. La mediazione del presidente del Consiglio riporta il sereno e dovrebbe garantire che sul dl ci siano i numeri necessari sia al Senato che alla Camera. I dem parlano di "moderato ottimismo", anche per Leu si è trattato di un passo avanti, mentre il ministro Azzolina si dice pronta a tradurre l'accordo in una norma da inserire nel decreto. 

"Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalita' di assunzione che garantisca il merito", sintetizza il responsabile dell'Istruzione. "Abbiamo 78mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che - osserva ancora l'esponente pentastellata - si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare". Il presidente del Consiglio si è  detto soddisfatto dell'accordo. "Ha vinto - dicono dal Pd - non una parte politica, ma il buon senso. La soluzione individuata ci convince perché va nella direzione che abbiamo sempre auspicato".