Firenze, 17 dicembre 2023 – Parte da Firenze come vincitore, per conquistare ora il Regno di Napoli. Ma per il direttore tedesco Eike Schmidt, da poco anche con cittadinanza italiana, non è certo un addio. Saluta gli Uffizi, costretto dalla scadenza del mandato, ma precisa che è solo un arrivederci. Tornerà presto, molto probabilmente da candidato sindaco a Palazzo Vecchio per il centrodestra; e un pochino più in là da pretendente a direttore della Galleria dell’Accademia, quella del David di Michelangelo, secondo museo d’Italia a cui sarà annesso anche il Bargello. Di cui si aspetta il nuovo bando ministeriale.
Nel frattempo, uscita la graduatoria del ministro Sangiuliano, nel complesso vasariano in riva all’Arno arriverà, dalla Pilotta di Parma, il successore Simone Verde. Mentre Eike Schmidt si insedierà alla direzione del Museo e del Real Bosco di Capodimonte a Napoli, sperando di ottenere gli sfavillanti risultati incassati nella gestione suo “impero“ con Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, arrivati a 5 milioni di ingressi all’anno. "Non è sicuramente un addio ma un arrivederci – ha detto l’ormai ex direttore degli Uffizi –. Inizialmente, e forse anche a lungo termine, perché casa a Firenze la tengo. Firenze mi è cresciuta dentro al cuore in questo periodo. Qui ho vissuto da studente negli anni ‘90, ho conosciuto mia moglie, ed è per me una città speciale".
Tanto da volerla governare da sindaco? Abituato a dribblare le domande a risposta chiusa, Schmidt non si scompone: "Su questo argomento inizierò a pensarci a gennaio. Adesso sono direttore ancora fino a mercoledì agli Uffizi, poi andrò in Romagna dai suoceri per celebrare il Santo Natale e il Capodanno. È la prima volta in nove anni che riesco a non essere al museo durante Natale e Capodanno. Su eventuali future possibilità deciderò guardando verso il Vesuvio". Insomma, per ora resta il gioco delle tre carte.
Di sicuro non è intimorito dalle dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che proprio ieri, complimentandosi per le nomine dei musei italiani, ha detto: "Ho molto ammirato l’esperienza di Eike Schmidt che ha avuto giustamente la Direzione del Museo di Capodimonte e potrà, da direttore, andare in aspettativa, se vorrà candidarsi a Firenze. In equilibrio perfetto, se dovesse perdere, dopo la campagna elettorale, potrà utilmente andare a Napoli; se dovesse vincere, essendo il mandato di sindaco (di 5 anni), più lungo del mandato di direttore (di 4 anni), occorrerà rimettere a bando la direzione di Capodimonte".
Schmidt non ha battuto ciglio: "Sto per arrivare a Napoli e chiedere subito un’aspettativa sarebbe anche un po’ buffo sinceramente. La cosa importante è cominciare con questo grande lavoro. Per quanto riguarda le regole italiane di compatibilità, c’è una norma ben precisa che dice che i dirigenti statali non possono, durante le ultime settimane della campagna elettorale, pronunciarsi sui temi delle elezioni, quindi chi attivamente o passivamente partecipa a delle elezioni, per forza prende l’aspettativa".
Insomma, per lui l’ipotesi di una campagna elettorale da pendolare è verosimile. Anche se per adesso, da un punto di vista di investitura ufficiale del centrodestra, siamo al napoletano ‘caffè sospeso’.