Giovedì 25 Aprile 2024

Sbarchi a raffica, Salvini preme su Draghi

Il leader della Lega chiede un incontro al premier. Fratelli d’Italia: "È un’invasione". Il Viminale: presto una cabina di regia tra i ministri

Migration

Il campanello d’allarme degli sbarchi continua a suonare. Ieri a Lampedusa sono approdati circa 1.500 migranti di varie nazionalità a bordo di 15 diverse imbarcazioni. Alle 04:10 del mattino sono arrivati i primi 325, tra cui 11 donne, e per tutto il giorno è proseguita la staffetta delle motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza per intercettare i barconi.

L’ondata senza fine degli approdi, oltre a rinfocolare la polemica politica su uno dei temi bandiera della Lega e del suo leader Matteo Salvini, ha l’effetto di porre il dossier sul tavolo di Palazzo Chigi. Nei prossimi giorni sarà infatti convocata una cabina di regia ad hoc dal premier Mario Draghi. Saranno presenti tutti i ministeri coinvolti dal tema immigrazione. Un tema sul quale il presidente del Consiglio vuole il massimo coordinamento di tutti i rami dell’esecutivo. E se non dovesse bastare, è plausibile che l’Italia riproponga il dossier anche a Bruxelles, magari al Consiglio Ue di fine maggio.

Già alcune settimane fa il presidente Draghi aveva sottolineato la necessità di una redistribuzione proporzionale dei migranti. Anche Luigi Di Maio, alla ministeriale degli Esteri del G7 di pochi giorni fa, ha posto sul tavolo il tema immigrazione. "L’Italia non può fare tutto da sola", è il concetto che – ricordano fonti vicine al ministro – il titolare della Farnesina ha ribadito ai suoi omologhi. Ieri ad attivarsi è stata la titolare dell’Interno Luciana Lamorgese. Il ministro, nel pomeriggio, ha sentito Draghi in vista della costituzione di una cabina di regia ad hoc a cui siederanno, tra gli altri, Di Maio, il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini. Il 20 maggio, inoltre, Lamorgese sarà a Tunisi assieme al commissario Ue Ylva Johansson: sul tavolo ci sarà proprio il tema migranti.

C’è un dato che, nel governo, appare evidente: il controllo delle coste, come in Libia così in Tunisia, si sta rilevando inefficace. E lo stesso, si spiega, avviene per le frontiere desertiche a Sud. A ciò si aggiungono le tensioni innescate dall’attacco di giovedì scorso della Guardia costiera libica a tre pescherecci italiani. Gli spari provenivano da una delle imbarcazioni donate dal governo proprio alla Guardia costiera di Tripoli, a testimonianza del caos che ancora regna in Libia.

A Palazzo Chigi, comunque, regna la prudenza. Se Draghi porrà con forza il tema migranti a Bruxelles è ancora presto per dirlo, spiegano fonti di governo.

Ma Salvini, intanto, passa all’attacco. "Con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare ai clandestini", sottolinea il leader della Lega chiedendo un incontro a Draghi sulla questione. E nel pomeriggio l’ex ministro dell’Interno, sottolineano fonti della Lega, si scambia alcuni sms con Lamorgese auspicando un piano di interventi per evitare una escalation. Ma il messaggio politico del leader del Carroccio è chiaro: sui migranti non resterà a guardare. Anche perché sul tema il pressing di Giorgia Meloni è alto: "è un’invasione", per cui "serve il blocco navale", è la soluzione proposta dalla leader di Fd’I. Soluzione che, difficilmente, sarà contemplata dal governo. Nei prossimi giorni, comunque, oltre al Cdm di giovedì per varare i nuovi sostegni, Draghi affronterà anche il capitolo sbarchi.

red. pol.