
Sara Di Pietrantonio e Vincenzo Paduano (Ansa)
Roma, 5 maggio 2017 - Vincenzo Paduano è stato condannato all'ergastolo per l'omidicio volontario di Sara Di Pietrantonio, la sua fidanzata, prima tramortita, poi strangolata e infine data alle fiamme la mattina del 29 maggio 2016, in via della Magliana a Roma.
"Si tratta di una sentenza giusta e morale. Un primo gradino importante. Ho vissuto in apnea per circa un anno adesso una boccata d'aria fresca ma tornerò subito in apnea perché Sara non me la ridarà nessuno". Sono le parole di Concetta, la mamma di Sara.
Il dolore però resta: "Vincenzo Paduano non si è mai pentito di quello che ha commesso. Lui non ha mai raccontato come sono andati i fatti, è stato costretto ad ammetterli perché le prove contro di lui erano troppo evidenti. Ecco perché sono contenta della sentenza" ha spiegato Concetta.
Il giudice ha disposto che a Vincenzo Paduano, 28 anni, vigilante, dovrà risarcire i danni, da liquidarsi in separata sede, alle varie parti civili costituite e, nel frattempo, ha fissato gli importi delle provvisionali: 300mila euro alla mamma di Sara, 250mila al padre e 50mila agli altri parenti.
L'omicidio di Sara fu particolarmente efferato e Paduano è stato ritenuto responsabile di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, stalking, distruzione di cadavere, e l'incendio dell'automobile a bordo della quale viaggiava la ragazza. Il 28enne ha scelto il rito processuale abbreviato ottenendo l'esclusione dall'isolamento diurno.
Paduano, la mattina del 29 maggio 2016, in via della Magliana, uccise Sara Di Pietrantonio, 22 anni, studentessa, per motivi di gelosia. La tramortì, poi strangolò e infine le diede fuoco. Il vigilante non accettava il fatto che la giovane avesse allacciato una storia sentimentale con un altro ragazzo e la perseguitava con mail, chat e sms. I due erano stati insieme un paio di anni, tra alti e bassi, ma il fidanzamento si era poi interrotto definitivamente quando si era trasformato in un qualcosa di morboso.
La vittima, la sera fatale, per non troncare del tutto i rapporti con una persona a cui aveva voluto bene, aveva accettato di incontrare Paduano, senza però immaginare che lui si sarebbe portato una piccola tanica di benzina per ucciderla.