Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvini a Fatima: "Affido l’Italia a Maria"

ll pellegrinaggio del leader leghista. "Due ceri alla Madonna per i miei figli, uno per il mio popolo". E predica l’unità del centrodestra

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di Elena G. Polidori

Tre ceri offerti alla Madonna di Fatima, due per i figli e uno per l’Italia. Matteo Salvini, ospite in Portogallo del terzo congresso del partito nazionalista portoghese Chega, ha chiuso la sua visita con una tappa nel celebre santuario mariano della Cova da Iria, insieme col trentottenne deputato André Ventura, leader di Chega. "Ringrazio André – così l’altra sera a Coimbra il segretario della Lega – per avermi dato la possibilità di visitare per la prima volta in 48 anni Fatima, perché l’Europa è cristiana, il Portogallo è cristiano, l’Italia è cristiana e non ci sarà mai spazio per l’integralismo islamico, per il fanatismo islamico, per l’estremismo islamico: no in Portogallo, no in Italia, no in Europa". La visita a Fatima, che il leader del Carroccio ha condiviso con i suoi elettori attraverso un video sui social, con tanto di musica di sottofondo ("L’Ave Maria" di Gounod) è servita per "consacrare l’Italia, le italiane e gli italiani al Cuore Immacolato di Maria".

Una riedizione di quanto avvenuto in piazza Duomo a Milano il 18 maggio 2019 – una settimana prima delle elezioni europee – con l’affidamento collettivo dell’"Italia, della mia e della vostra vita al Cuore Immacolato di Maria che son sicuro ci porterà alla vittoria". Parole, queste ultime, pronunciate con la corona del rosario nella mano destra. "Per me è una gioia, un’emozione – ha commentato Salvini – ho consacrato anche la salute del mio popolo, gli italiani; questo è un luogo sacro, non esiste politica, non esiste lavoro, non esiste vita, senza valori e, dal mio punto di vista, senza fede. Io sono per la libertà religiosa, educativa, di pensiero e di parola, do rispetto ma chiedo rispetto. L’Europa è nata qua e su questi valori può crescere e può guarire e prosperare".

La devozione del leader leghista e il momento di profondo raccoglimento all’interno del Santuario non hanno però distolto la sua attenzione dall’importante appuntamento di oggi, il nuovo vertice del centrodestra per candidature condivise in vista delle amministrative di ottobre. "Non voglio convincere o costringere nessuno, voglio ragionare – ha infatti commentato – dico al centrodestra che uniti si vince. Anche questo tempio della fede lo dice: se ognuno va per suo conto si perdono energie e valori. Penso che un’unione del centrodestra sia in Italia che in Ue sia il migliore modo per rimettere al centro la famiglia, il lavoro, le radici, la bellezza, la cultura. Altrimenti spadroneggiano le sinistre: perdono le elezioni ma poi governano in Parlamento". Per Roma i nomi in corsa più accreditati rimarrebbero l’avvocato amministrativista e tribuno radiofonico Enrico Michetti, gradito a Fd’I, e Simonetta Matone, magistrato, sponsorizzata dalla Lega.

Resterebbe tuttavia in partita anche il senatore forzista Maurizio Gasparri, mentre sullo sfondo si intravedono malumori per lo strappo del gruppo Coraggio Italia che fa capo a Giovanni Toti e Luigi Brugnaro.