Martedì 30 Aprile 2024

Salvate il calcio Giusto tagliare i mega stipendi

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Beppe

Boni

Il più grande spettacolo dopo il big bang, cioè il calcio, è costretto a scendere sulla terra. Il China virus mette alle corde anche i protagonisti del gran circo che ci fa sognare, imprecare, piangere, sorridere, esultare. Le società hanno le casse semivuote e la proposta di un taglio netto agli stipendi milionari dei principi del pallone fatta da Alessandro Antonello, Ceo della snobistica Inter, è una via obbligata. Oggi sono costi insostenibili minacciati da sponsor in ritirata e stadi vuoti. Con l’Italia che piange per la cassa integrazione, locali e partite Iva senza lavoro è un’idea sensata. Anche perché molti club abituati ad acrobazie contabili nella compravendita degli atleti stavolta rischiano di saltare. E con essi i posti di lavoro dell’indotto. Ah già, bisogna tenere conto delle leggi di mercato. Se un giocatore vale va pagato in proporzione come un super manager, un artista, un archistar. Vero. Merito e competitività sono un valore, muovono l’economia. Ma quando un’azienda traballa si applicano "cassa", contratti di solidarietà, tagli alle spese. Per i due terzi dei calciatori di serie A si tratta di rinunciare, per ripristinare la situazione appena possibile, a qualche milione di euro, non a qualche centinaio. Dura la vita. L’emergenza è una circostanza unica e come tale va affrontata. Qualche sforbiciata alcune società l’hanno già data. Poca roba. Ora si tratta di fare sul serio. Non lo dice il mago Otelma. È necessario per salvare il calcio che verrà e la pagnotta futura.