Mercoledì 24 Aprile 2024

Salgono i contagi in alcune zone "Ma non è la quinta ondata"

Il Gimbe: "Aumenti diversi, presto per definire questa fase"

Presto per dire quinta ondata. Ma non è neanche un "rimbalzo" rispetto all’ultima fase. Difficile ancora classificare questa risalita dei casi Covid in Italia. Aumento che c’è, ma per ora concentrato in alcune aree del Paese. I dati sono troppo eterogenei tra i vari territori per dare un’etichetta all’attuale situazione.

Incidenza per 100mila abitanti più alta al Centro-Sud, in particolare in 8 regioni (Umbria, Puglia, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Abruzzo e Toscana) mentre per ora va meglio il Nord, con minore circolazione virale nelle tre maggiori regioni dove vivono quasi 20 milioni di persone (Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) nonostante la prevalenza di Omicron 2 sia più elevata (68%), mentre risulta più bassa (32%) al Sud. Questa l’analisi del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ha fatto il punto sull’andamento dell’epidemia in Italia, evidenziando anche, con l’incremento dei casi, "segnali iniziali d’impatto, seppur limitato, sugli ospedali".

Da oggi l’Italia sarà pressoché tutta bianca, a esclusione della Sardegna che resta gialla. "Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata – continua Cartabellotta – ritengo una follia abolire l’obbligo della mascherina al chiuso", in vigore fino al prossimo 30 aprile.

Dello stesso avviso il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi, per il quale andrebbe tenuta "almeno fino a giugno". I nuovi dati Gimbe registrano, tra il 13 e il 19 marzo, oltre 477mila casi, rispetto a poco meno di 332mila della settimana precedente, con un incremento del 30,2%, e che riguarda "tutte le fasce d’età con una maggior risalita nelle fasce più giovani: in particolare 10-19 anni e a seguire 0-9 anni.

L’incidenza a 7 giorni per 100 mila abitanti è maggiore nelle regioni del Centro-Sud: Umbria (1.674), Puglia (1.206), Calabria (1.142), Marche (1.135), Basilicata (1.061), Lazio (995), Abruzzo (971), Toscana (920). Minore circolazione virale in Piemonte (409), Lombardia (502), Emilia Romagna (506). Differenze che, spiega Cartabellotta, "rendono il dato nazionale poco generalizzabile". Tra le cause dell’aumento dei casi, allentamento delle misure, diffusione della più contagiosa Omicron BA.2, calo della protezione vaccinale, persistenza di basse temperature.