1 Le proteste e gli arresti
Nonostante il lavoro sporco di tutti questi anni contro ogni forma di opposizione – emblematico il tentato omicidio di Alexei Navalny poi condannato a un anno di carcere – si moltiplicano le manifestazione contro il Cremlino. E gli arresti.
2 I primi dissensi
Dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in momentanea e forse irrimediabile disgrazia, al capo dell’intelligence Sergei Naryskhin, bistrattato in tv, nello stretto entourage di Vladimir Putin già si notano le prime crepe per la strategia suicida scelta dal presidente.
3 L’ecatombe economica
Gli oligarchi fedeli a Putin (nella foto, Igor Sechin) temono per i patrimoni miliardari. Rublo ai minimi storici, borsa chiusa, asset a picco. "La guerra in Ucraina è inaccettabile" dice (ora) il banchiere Oleg Tinkov, uno dei 680 sanzionati dalla Ue.