Martedì 30 Aprile 2024

Roma, la denuncia: "CasaPound ha impedito l'accesso a scuola a bambini rom"

La denuncia delle associazioni che seguono il villaggio attrezzato di via Cesare Lombroso. "Srotolati anche striscioni"

Militanti di Casapound e Blocco Studentesco avrebbero impedito a scuola a bimbi rom (Ansa)

Militanti di Casapound e Blocco Studentesco avrebbero impedito a scuola a bimbi rom (Ansa)

Roma, 28 novembre 2014 - Nuovo episodio di intolleranza nella periferia di Roma: militanti di CasaPound e Blocco Studentesco hanno impedito l'accesso a scuola a bambini e ragazzi rom, anche bloccando 'uscita del villaggio attrezzato di via Cesare Lombroso a Roma. A denunciare l'episodio sono state l'Arci Solidarietà e la cooperativa Eureka, le due associazioni coinvolte nella vita del campo situato alla periferia della Capitale. "Ci troviamo di fronte ad un episodio di estrema gravità - hanno commentato le associazioni -. È ormai evidente che il clima da 'caccia alle streghe' che si respira nella nostra città, alimentato da cattiva informazione e sfruttato da uno squallido opportunismo politico, non possa più essere sopportato".

A distanza di due giorni dalla notizia - rivelatasi poi creata ad arte, secondo quanto sostengono le associazioni - dei raid compiuti da alcuni rom negli istituti scolastici della zona, sarebbe arrivata anche una sorta di 'rappresaglia' da gruppi di estrema destra. "Stiamo parlando di un campo abitato da 200 persone in un Municipio composto da più o meno 200mila abitanti - ha aggiunto Valerio Tursi, presidente dell'Arci Solidarietà -. Non credo che sia un territorio che versa in una particolare emergenza. Senza contare che stiamo parlando di bambini che frequentano le elementari e le medie, tutti di un'età che non supera i 13 anni. "Quello che è successo è vergognoso, perché si è ;tentato di negare un diritto fondamentale e inalienabile, come il diritto ad andare a scuola". Questa la dinamica dei fatti: i militanti di CasaPound hanno bloccato sia l'uscita dal campo di operatori e bambini, sia l'ingresso nelle scuole, dove hanno srotolato striscioni con la scritta 'Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono'

L'assessore alla scuola al Comune di Roma, Alessandra Cattoi, ha giudicato il gesto "meschino, una violazione grave di un diritto sancito dalla Costituzione che, come tale, va rispettato e garantito, un gesto vile nei confronti di minori fragili che dovrebbero essere protetti". Le dirigenti scolastiche dei due istituti interessati hanno incontrato il presidente del Municipio XIV, Valerio Barletta. "Mi hanno chiesto di aiutarle a far sì che non accada mai più che dei ragazzi neghino ad altri ragazzi il diritto di entrare a scuola e seguire le lezioni", ha spiegato Barletta. Intanto il Pd attraverso il deputato Maria Coscia ha presentato sull'accaduto un'interrogazione al Ministro Angelino Alfano sollecitando "misure urgenti per fare in modo che non si ripetano più gesti in chiara violazione della Carta Costituzionale".