Mercoledì 24 Aprile 2024

Reddito di cittadinanza Il governo volta pagina Per chi potrebbe lavorare l’assegno cala a 375 euro

La nuova Misura di inclusione attiva taglia anche i tempi dell’assistenza. Trattamenti differenziati tra chi può trovare un impiego e chi è inoccupabile

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di Claudia Marin

Tempo qualche mese e al massimo da settembre arriverà la nuova formula di contrasto della povertà destinata a prendere il posto del Reddito di cittadinanza. Si chiamerà Mia, Misura di inclusione attiva, ma a cambiare, rispetto allo strumento di matrice grillina, non sarà solo il nome. I destinatari cosiddetti occupabili potranno contare su un sussidio di minore importo (375 euro mensili) rispetto a oggi (fino a 780 euro se single) e per un tempo più limitato. I non occupabili, invece, potranno contare su un aiuto molto simile a quello in atto, ma il limite Isee per accedervi sarà più basso: 7.200 euro rispetto ai 9.360 del Rdc.

LA FRENATA DEI MINISTERI

Non appena la bozza di Mia è cominciata a circolare, dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno messo le mani in avanti: "Non è il testo di riferimento. Dovremo confrontarci con sindacati e associazioni". Nel frattempo, però, i grillini hanno bocciato senz’appello i cambiamenti, ma il Pd, con Debora Serracchiani, ha rivendicato la primogenitura dello strumento di inclusione. I sindacati, invece, hanno puntato l’indice contro la diminuzione degli importi, delle durate e dell’Isee. Pasquale Tridico, attuale presidente dell’Inps, padre della misura grillina, a sua volta, ha avvisato: "La riforma va nella direzione giusta", ma c’è una criticità sulla cessazione del sussidio per coloro che non trovano lavoro.

OCCUPABILI E NO

Punto di partenza di Mia è la divisione dei beneficiari in due platee: i non occupabili, in famiglie con almeno un over 60, un minore o disabile, e gli occupabili, in nuclei familiari in cui c’è almeno una persona tra i 18 e i 60.

IMPORTI

Il nuovo beneficio economico sarà pari al massimo a 6mila euro l’anno (500 mensili) moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60. Il beneficio sarà ridotto del 25% (4500 euro l’anno, 375 al mese al massimo) per gli occupabili. Anche la scala di equivalenza cambia. Si arriva comunque al massimo a 2,1 (2,2 se c’è un disabile) ma i minori non sono considerati. Per loro e per i maggiorenni per i quali la famiglia percepisce l’assegno unico e universale arriverà una quota fissa di 50 euro al mese per figlio.

DURATA

Si avrà diritto all’assegno se non cambiano le condizioni per 18 mesi nel caso di famiglia con disabili, anziani o minori rinnovabili dopo l’attesa di un mese per altri 12 mesi. A quel punto ogni anno se si fa una nuova domanda si dovrà attendere un mese. Per le famiglie senza minori, disabili a anziani il beneficio durerà fino a un anno con la prima domanda. Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi, poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che persistano tutti i requisiti previsti per il sussidio.

FORMAZIONE E LAVORO

Si prevedono novità anche sul percorso di inclusione lavorativa con la decadenza dal sussidio se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua (coerente con le competenze maturate). Sulla distanza del luogo di lavoro non è ancora stata trovata la quadra. Un’altra novità è l’obbligo del percorso di formazione e lavoro anche per i minorenni che abbiano assolto gli obblighi scolastici (quindi con almeno 16 anni) che non siano impegnati in un percorso di studio. I datori di lavoro privati che assumeranno i beneficiari della Mia con un contratto di lavoro a tempo indeterminato potranno avere l’esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali per massimo 24 mesi.

EXTRACOMUNITARI

Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell’Ue o extracomunitari residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due continuativi (Per il Rdc erano 10).