Mercoledì 24 Aprile 2024

Raid neofascista a Verona Tifosi del Marocco presi a sprangate

Le aggressioni durante i caroselli e i festeggiamenti dopo la vittoria contro la Spagna ai Mondiali. Sui social il video choc degli assalti: tredici fermati tutti provenienti dal mondo dell’estrema destra

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di Giovanni Rossi

Verona si risveglia nel passato. L’aggressione di stampo razzista compiuta a colpi di catene e spranghe da tredici militanti di estrema destra ai danni dei tifosi marocchini, in festa per la vittoria ai Mondiali sulla Spagna, riporta le lancette ai momenti più bui della città. I giovani neofascisti, tutti fermati dalle forze dell’ordine, dovranno spiegare la propria follia. Soprattutto quel video in cui il raid assume i connotati più brutali: una batteria di incappucciati si avventa contro un’auto che sta percorrendo corso Porta Nuova in un festoso carosello, assestando un colpo di catena sul parabrezza.

Attorno alle 21 nella zona intorno a piazza Bra cominciano ad aggirarsi gruppi di ragazzi italiani vestiti di nero e col volto travisato. "Tutti lì solo per preparare il caos", svela un investigatore. L’attacco alle macchine dei tifosi del Marocco si materializza poco più in là, tra corso Porta Nuova e l’angolo con via Battisti, con un agguato in piena regola. Un’azione studiata e precostituita nel delirante proposito di punire l’esuberanza dei fan marocchini orgogliosi del passaggio ai quarti di finale e protagonisti per una sera in centro. Balli e canti in piazza Bra ma anche cortei di auto con bandiere, donne e bambini in un clima di naturale esultanza.

Il bilancio degli incidenti è di una tifosa marocchina ferita da schegge di vetro, di quattro auto danneggiate e di tanta comprensibile tristezza in una città che, sotto la guida del neo sindaco ed ex calciatore Damiano Tommasi, sta provando a voltare pagina. Ma la deriva di violenza e intolleranza rappresentata da militanti neofascisti e da ultrà dell’Hellas (con ruoli spesso sovrapposti) trascina nuovamente Verona nel fango – assurda offesa a uno scrigno di storia, bellezza e civiltà.

Le conseguenze di un’azione così insensata avrebbero potuto anche essere più gravi se le forze dell’ordine – già preallertate – non fossero intervenute con professionalità e prontezza. Il difficile per gli inquirenti comincia adesso. Perché accertare le singole responsabilità dei fermati richiede un rapido e certosino lavoro di analisi dei filmati, tra i quali per fortuna non mancano i video realizzati con grande sangue freddo dai fan marocchini. La xenofobia alla base del raid è ben sintetizzata da questo post: "Scontato un comportamento di questo tipo da parte ‘nostra’", è la plateale ammissione di un ultrà. La colpa dei cittadini marocchini? "Avete invaso con i vostri festeggiamenti la nostra piazza, la nostra Verona".

In attesa di novità giudiziarie, "l’amministrazione comunale ringrazia le forze dell’ordine per avere prontamente intercettato e identificato i 13 giovani di estrema destra colpevoli di ripetute aggressioni ai danni di numerosi concittadini" membri di "una comunità coesa e felice dei successi sportivi". "Perché in fondo – chiude la nota dell’amministrazione comunale – è questo che deve fare lo sport: unire, superare le barriere". L’assessore alle politiche giovanili Jacopo Buffolo esprime "massima solidarietà e vicinanza" agli aggrediti e a tutta la comunità marocchina che con quasi 14mila persone rappresenta l’11,9% della presenza straniera: "Lavoriamo tutti insieme – è il pubblico auspicio – per l’inclusione e la convivenza pacifica". Obiettivo: "Spazi sicuri di crescita e di coesione sociale", a distanza da "un passato violento e razzista che siamo convinti di poterci lasciare alle spalle". Anche dopo una notte nera come la pece.