Martedì 5 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Clelia Ditano a che ora è morta? Perizia sull’ascensore, attesa per l’autopsia

Fasano (Brindisi): il medico legale dovrà accertare l’ora del decesso, l’ipotesi è che la ragazza sia precipitata nella notte. Il rumore sentito da un inquilino e la verifica sull’impianto (sequestrato)

Fasano (Brindisi), 2 luglio 2024 – A che ora è morta Clelia Ditano? La 25enne di Fasano (Brindisi) è precipitata per almeno 10-12 metri nel vano ascensore, la porta al quarto piano si è aperta ma la cabina non c’era.

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A che ora è morta Clelia Ditano?

Sarà l’autopsia a chiarire l’orario della morte. L’ipotesi degli investigatori al momento è che Clelia Ditano sia rientrata a casa verso mezzanotte per lasciare la borsa. Un passaggio ricostruito grazie alla testimonianza del padre Giuseppe, lo stesso che ha dato l’allarme all’alba di lunedì. L’uomo, andando a dormire, ha visto la borsa della figlia e si è tranquillizzato. Clelia infatti era solita intrattenersi con le amiche dopo aver lasciato a casa gli effetti personali. Voleva farlo anche domenica notte? Per quello è uscita di nuovo? Naturalmente non si può ipotizzare un vero e proprio appuntamento perché in questo caso resterebbe da capire come mai nessuno abbia dato l’allarme. Da capire anche se il rumore che un inquilino del palazzo ha raccontato di avere sentito verso l’una di notte sia collegabile alla morte di Clelia.

Il ritrovamento del cadavere

I vigili del fuoco sono arrivati verso le 8 di lunedì mattina nella palazzina popolare di via Piave. Hanno lavorato ore al recupero del corpo, sul tetto della cabina ascensore ferma al piano terra, dove c’è il portone d’ingresso. Clelia aveva con sé soltanto il cellulare e le chiavi di casa. Naturalmente il telefonino sarà analizzato. Il padre Giuseppe alle 6 aveva provato a chiamarla. Aveva sentito squillare il cellulare della figlia nel vano ascensore e aveva temuto che potesse essere accaduto qualcosa di terribile. Così aveva messo in moto i soccorsi.

La perizia sull’ascensore

Fondamentale per ricostruire quanto accaduto è la perizia sull’ascensore che è stato posto sotto sequestro penale. Bisognerà accertare che cosa è successo e perché la porta si sia aperta, anche se la cabina non era al piano. Il blocco di sicurezza avrebbe dovuto impedirlo. Si dovrà quindi verificare se l’impianto possa aver avuto un difetto elettrico o meccanico e ricostruire la tempistica delle manutenzioni. Da capire anche se esista una scatola nera in grado di registrare tutti i movimenti dell’ascensore.