Giovedì 25 Aprile 2024

Putin deride Biden: gli auguro buona salute Ma le diplomazie lavorano per ricucire

Il capo del Cremlino replica alle accuse: "Io killer? Chi lo dice sa di esserlo". E anche in America ci sono perplessità sulla mossa di Joe

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di Giampaolo Pioli

Gli ottimisti, i molto ottimisti, pensano che il primo summit virtuale tra Joe Biden e Xi Jinping potrebbe avvenire anche tra un mese se il primo incontro preliminare tra i capi della diplomazia americana e cinese che si è tenuto ieri ad Anchorage in Alaska darà risultati positivi. Con Vladimir Putin invece – che Joe Biden ha definito "un killer" non è ben chiaro se per una reazione d’impulso, di calcolo o una gaffe – i rapporti continuano a rimanere tesi e in alto mare. Con un insolito gesto di stile e ironia, mentre alcuni senatori russi si auguravano le scuse del capo della Casa Bianca, Putin in persona ha detto alla tv russa: "Auguro a Biden tanta salute… davvero tanta salute…", senza aggiungere altro.

Gli analisti più perfidi tendono a pensare che Putin potesse far riferimento alla "salute mentale" del presidente americano: sono gli stessi giornali americani a esprimere qualche dubbio sulla mossa di Biden. Ma siccome in diplomazia le parole contano, non ci si aspetta che l’affermazione tranchant di Biden venga ritirata e non ci saranno scuse americane, ma rilancia dicendosi pronto a incontrare virtualmente Biden "domani o lunedì, a qualsiasi ora comoda per la controparte americana…". Dietro le quinte, anche se Mosca ha ritirato l’ambasciatore richiamandolo per consultazioni, i pompieri della Casa Bianca e del Cremlino sono già al lavoro per ricucire uno strappo forte che viene da lontano e che Biden ha covato per tutta la campagna elettorale denunciando più volte i ripetuti interventi di infiltrazione dei russi nelle elezioni del 2020 che secondo l’intelligence americana tendevano a favorire Trump.

Forse non è un caso se la clamorosa accusa di Biden, che ha chiesto la liberazione dell’oppositore Navalny, coincide anche col settimo anniversario dell’annessione della Crimea da parte di Putin. E nemmeno causale che Putin abbia replicato proprio dalla Crimea ormai di fatto parte del territorio russo. La Germania plaude al "linguaggio molto chiaro…" del presidente americano con Mosca, ma il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas non ha voluto commentare il termine "killer" .

Se in Alaska per il disco verse a un summit Cina-Usa, decisivo per stabilire le nuove strategie economiche e di sicurezza del pianeta, Pechino chiede l’abolizione dei dazi americani, Biden ribatte che pretende prima da Xi il garantito rispetto dei diritti umani delle minoranze cinesi e lo status quo nelle realtà come Hong Kong e Taiwan.

Con Putin la partita è più complessa e più tesa. Il leader del Cremlino aveva stabilito con Donald Trump negli anni scorsi, una silenziosa intesa sulla non interferenza in Crimea che si sarebbe cementata con una seconda vittoria del tycoon. Biden invece aveva sempre detto che "Mosca avrebbe pagato un prezzo per la sua interferenza nelle elezioni del 2020".

Non è escluso che ancora una volta l’Italia quando a fine ottobre ospiterà a Roma il G20 possa diventare il terreno del disgelo russo-americano e teatro del primo faccia a faccia tra Biden e Putin. Il ministro degli Esteri Di Maio parla di "salvaguardare i canali di comunicazione e cooperazione con Mosca".

Anche la lotta globale alla pandemia potrebbe diventare un collante per la stabilizzazione dei rapporti tra Usa e Russia e con la Cina un antidoto contro la demonizzazione immotivata che Trump aveva fatto definendolo "virus cinese". Se ci sarà un contatto fra Biden e Putin nelle prossime ore, potrebbe partire proprio dal sensibilissimo terreno dei vaccini.