Mercoledì 24 Aprile 2024

Putin celebra la vittoria di Stalingrado E minaccia: "Abbiamo armi pericolose"

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Panzer tedeschi che combattono contro la Russia, il nazismo che minaccia ancora "direttamente" Mosca, questa volta per mano degli ucraini. Gli incubi della Seconda guerra mondiale riprendono vita nella ex Stalingrado. A evocarli è Vladimir Putin, che li ingigantisce con il richiamo alle armi ben più potenti che oggi il suo Paese ha a disposizione. L’occidente, tuona lo zar, non si rende conto che "una guerra moderna con la Russia sarebbe un’altra cosa" rispetto a 80 anni fa e che un tale conflitto non finirebbe con l’uso dei carri armati. Oggi, avverte dicendosi convinto di vincere, "abbiamo qualcosa con cui rispondere".

Inevitabilmente il pensiero corre alla guerra nucleare, e qualche giornalista russo chiede spiegazioni al portavoce del Cremlino, che si incarica di correggere il tiro. "Man mano che appaiono nuove armi fornite dall’occidente collettivo, la Russia utilizzerà il suo potenziale esistente in modo più completo", è l’esegesi di Dmitry Peskov, al seguito del presidente in una visita dall’altissimo valore simbolico a Volgograd, già Stalingrado appunto, per celebrare l’80esimo anniversario della vittoria sovietica sulle truppe naziste del feldmaresciallo Fredrich von Paulus. Per Putin non ci poteva essere occasione più ghiotta per rispondere all’invio dei carri armati tedeschi Leopard alle truppe di Kiev. "È incredibile, ma è un fatto: siamo di nuovo minacciati dai carri armati tedeschi coi noti emblemi a forma di croce sulle loro piastre corazzate", ha esclamato il leader russo intervenendo al concerto per commemorare la storica battaglia. Putin era arrivato nel pomeriggio, rimanendo dunque assente alla parata militare – con la presenza anche di alcuni veterani quasi centenari – svoltasi in mattinata. E soprattutto alla cerimonia con cui ieri era stato inaugurato un busto di Stalin.

Ma è chiaro che, nella sua visione, la Storia rischia tragicamente di ripetersi: "Ci sono tentativi di spingere l’Europa, Germania compresa, alla guerra con la Russia", ha avvertito proprio nel giorno in cui i vertici della Ue sono arrivati a Kiev con in dono nuovi aiuti militari. Anche Serghei Lavrov è tornato a presentare il conflitto in Ucraina come una sfida esistenziale per Mosca, riproponendo il parallelo già usato con l’Olocausto. L’occidente, ha affermato il ministro degli Esteri, punta a "una soluzione finale della questione russa". "Tutta la Nato combatte contro di noi", ha aggiunto Lavrov, dicendosi sicuro che però la Russia saprà resistere e uscire "più forte" da questa situazione.