Lunedì 20 Maggio 2024
MARTA OTTAVIANI
Cronaca

Prove di invasione. Blitz coi carri armati a Gaza. L’Europa cerca la mediazione:: "Pause e corridoi umanitari"

Ma il Consiglio Ue si divide sulla richiesta di un cessate il fuoco. Ucciso uno dei leader di Hamas. Delegazione dei terroristi a Mosca per trattare sugli ostaggi. "Almeno 50 sono morti sotto le bombe".

Prove di invasione. Blitz coi carri armati a Gaza. L’Europa cerca la mediazione:: "Pause e corridoi umanitari"

Prove di invasione. Blitz coi carri armati a Gaza. L’Europa cerca la mediazione:: "Pause e corridoi umanitari"

Israele fa la sua prima prova tecnica di invasione, mentre a Bruxelles, New-York e Mosca va avanti la corsa diplomatica per raggiungere almeno un cessate il fuoco, con alterne fortune e obiettivi diversi. Durante la notte, Israele ha portato avanti un’offensiva con mezzi corazzati e fanteria all’interno della Striscia di Gaza. Un’operazione ancora ‘chirurgica’, che ha colpito obiettivi militari individuati da tempo e che serve per preparare il terreno a quella che il premier Netanyahu ha promesso dal giorno dopo la carneficina. Il portavoce militare, Daniel Hagari, ieri in serata ha detto che le operazioni stanno andando avanti e continueranno anche nei prossimi giorni, aumentando di intensità. Di certo, gli attacchi dal cielo non si fermano. L’esercito israeliano rende noto di aver ucciso in un attacco aereo il vice capo dell’intelligence di Hamas, Shadi Barud, considerato il braccio destro del capo politico dell’organizzazione terroristica, Yahya Sinwar e uno dei responsabili della pianificazione dell’attacco di Hamas del 7 ottobre insieme a Sinwar.

Se Israele si mostra fin troppo determinato, Hamas lamenta una mancanza di appoggio da parte di Hezbollah. Un altro funzionario dell’organizzazione ha detto di aspettarsi un intervento più forte da parte del gruppo palestinese sciita. "Abbiamo bisogno di più per fermare l’aggressione a Gaza", ha detto, conscio del fatto che tutta la comunità internazionale sta lavorando proprio perché il conflitto non si estenda. Nel luogo che dovrebbe essere deputato alla risoluzione delle controversie, ossia il Consiglio delle Nazioni Unite, la tensione è più alta che mai, dopo che ieri la Giordania ha presentato una bozza di risoluzione in cui non viene mai nominata l’organizzazione terroristica Hamas. L’ambasciatore di Israele, Gilad Erdan, ha definito il testo "una vergogna", invitando a le Nazioni Unite "a stare dalla parte giusta della Storia". Sulla scena internazionale, dopo la presa di posizione del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sembra brillare l’asse russo-iraniano, con Mosca determinata a giocare un ruolo importante nella mediazione. Secondo quanto riportato dalla Tass, una delegazione dell’organizzazione terroristica ieri ha incontrato a Mosca Mikhail Bogdanov, viceministro degli Esteri e inviato speciale presidenziale della Russia per il Medio Oriente e l’Africa. Al centro dell’incontro il rilascio degli oltre 220 ostaggi, 50 dei quali, secondo Hamas, sarebbero morti nei bombardamenti di questi giorni. Sempre a Mosca un altro viceministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, ha incontrato l’omologo iraniano, Ali Bagheri Kani, a dimostrazione di come le due nazioni siano totalmente allineate sia sul capitolo ucraino sia su quello mediorientale. Da Teheran è arrivata la rassicurazione che Hamas sarebbe pronto a rilasciare gli ostaggi, in cambio di 6mila prigionieri palestinesi.

Si muove anche l’Unione europea, che però, dopo ore di contrattazione, a margine del Consiglio europeo iniziato ieri e che si concluderà oggi, ha stilato un documento che chiede solo "pause e corridoi umanitari", esprimendo la "massima preoccupazione per il deterioramento della situazione degli aiuti e chiedendo che vengano creati corridoi. Nessuna posizione politica forte, per il momento. Solo il pressing, perché il conflitto non si allarghi, nonostante sia andato in scena uno scontro interno ai 27 sulla richiesta chiara di un cessate il fuoco.