Giovedì 3 Ottobre 2024
DAVID
Cronaca

Dietro le sbarre l’estate sarà un inferno

Il sovraffollamento carcerario in Italia peggiora con l'arrivo dell'estate, mettendo a rischio la salute dei detenuti. La situazione critica coinvolge anche i giovani reclusi, con proposte di soluzione critiche.

Allegranti

Già in condizioni ordinarie le carceri italiane sono un posto orribile, salvo qualche eccezione (come Gorgona). Figuriamoci con il caldo. Soffre la comunità dei liberi, pensate a come possono stare i ristretti, che vivono in prigioni sovraffollate e fatiscenti. Al 30 aprile 2024 erano 61.297 i detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 51.167 posti. Nella casa circondariale di Benevento, dove ieri c’è stata una vibrante protesta, la capienza è di 261 posti ma i detenuti sono 430: "Abbiamo quasi il doppio dei detenuti che dovremmo avere e gestiamo con non poche difficoltà la situazione, grazie esclusivamente all’impegno eroico del personale", ha detto il direttore del carcere Gianfranco Marcello. Con l’estate la situazione non potrà che peggiorare – e non solo lì – in un carcere in cui, secondo Antigone, "le prestazioni sanitarie risultano fortemente compromesse dalla carenza di personale medico ed infermieristico, soprattutto per quanto concerne l’area della salute mentale. La dirigenza sanitaria lamenta di non essere fornita nemmeno di una bilancia per la misurazione del peso dei detenuti in sciopero della fame".

Il sovraffollamento non è più una prerogativa delle carceri per adulti: al 30 aprile 2024 erano 571 i ragazzi e le ragazze reclusi nei 17 istituti penali per i minorenni, e in sette di questi c’è un numero di presenze superiore ai posti disponibili; nei primi quattro mesi del 2024 c’è stata una crescita di 76 unità per un tasso di oltre il 15 per cento. Numeri frutto anche del panpenalismo dell’esecutivo Meloni, che ripete errori di altri governi con l’invenzione di nuovi reati. Il liberale ministro della Giustizia Carlo Nordio ha più volte proposto l’uso delle caserme dismesse per avere più posti in carcere, una soluzione che non porterebbe niente di buono, perché sarebbe come mettere un secchiello più grande sotto una cascata d’acqua. Oltretutto, questi posti in più ancora non si vedono, mentre l’estate non tarda ad arrivare.