Giovedì 25 Aprile 2024

Sentenza sul Credito di Romagna: otto condanne e tredici assoluzioni

Conflitti d’interessi e affari con San Marino: dieci mesi a noti imprenditori e amministratori

Fabio Di Vizio (Foto Fantini)

Fabio Di Vizio (Foto Fantini)

Forlì, 9 gennaio 2015 - Otto condanne (per un solo titolo di reato) e 13 assoluzioni (per gli altri titoli di reato contestati dalla procura). Si chiude così in primo grado con la sentenza di ieri del tribunale di Forlì il processo nei confronti di 15 imputati, amministratori e sindaci Credito di Romagna e dell’Istituto bancario sammarinese. La banca forlivese nel 2010 venne commissariata per presunte violazioni al regolamento imposto da Bankitalia; la stessa banca centrale di Roma, dopo gli accertamenti effettuati a Forlì, ha successivamente revocato il commissariamento a Credito di Romagna.

Tra i condannati alcuni tra i nomi più noti dell’imprenditoria romagnola, tra cui Manlio Maggioli di Rimini ed Edo Lelli di Cesena. Ma tutti quanti gli imputati – imprenditori compresi – sono poi stati assolti perché «il fatto non sussiste» per i reati considerati più gravi, ossia quelli di ostacolo a vigilanza di Banca d’Italia e conflitto di interesse.

Dieci mesi e 5mila euro di multa: questa la pena (sospesa) emessa dal tribunale di Forlì (presieduto da Giorgio Di Giorgio) nei confronti di Manlio Maggioli, Ambrogio Rossini, Alessandro Fornari, Edo Lelli, Roberto Valducci, Maurizio Prati, tutti amministratori di Credito di Romagna all’epoca dei fatti contestati (tra il 2008 e il 2009). Dieci mesi anche per Fabio Albertazzi e Gabriele Monti, presidente e direttore generale di Ibs. Tutti sono stati condannati con l’accusa di aver violato l’articolo 132 del testo unico bancario, che vieta a una banca italiana di attivare scambi d’affari con un istituto di credito sammarinese. Il pubblico ministero Fabio Di Vizio aveva chiesto per tutti la condanna a tre anni di reclusione.

Gli stessi giudici forlivesi hanno invece assolto con formula piena tutti gli imputati per i rimanenti capi d’imputazione, relativi ai reati di ostacolo alla vigilanza di Banca d’Italia e conflitto di interessi. Su questo versante sono 13 le assoluzioni (Albertazzi e Monti dovevano rispondere solo del reato di violazione al testo unico bancario). Tra gli assolti quindi, oltre a Maggioli, Rossini, Fornari, Lelli, Valducci e Prati, anche Luigi Lamacchia, Michele D’Alessandro, Giuseppe Maria Farneti, Gianluigi Facchini (sindaci effettivi di Credito di Romagna); e poi Emanuele Rossini, Danilo Rossi e Fiorenzo Rivelli (amministratori Ibs di San Marino). Per questi reati, per tutti, il pm Di Vizio aveva chiesto 3 anni e mezzo.

GLI IMPUTATI erano difesi dagli avvocati dagli avvocati Filippo Sgubbi, Armando D’Apote, Francesco Roppo, Marco Martines, Paola Farinon, Giuseppina Morelli, Moreno Maresi, Giorgio Borghesi, Carlo Benini e Silvia Brandolini.