Giovedì 25 Aprile 2024

Pranzo di Natale Chi fa la lista degli esclusi

Giorgio

Comaschi

Le cabine una volta erano quelle sulla spiaggia o quelle dei quiz di Mike Bongiorno, adesso sono quelle di regia. Viviamo di cabine di regia ogni volta che c’è da decidere qualcosa (dipende poi in quanti sono in queste cabine perché è un attimo che, essendo cabine, si caschi nell’assembramento). Domani la cabina potrebbe decidere in quanti si possono sedere al pranzo di Natale. Prima sembrava fossero orientati per le sei persone, ma qualcuno ha avanzato l’ipotesi di otto. Attenzione. A chi rinunciamo per il pranzone? Se una famiglia è di quattro e ci sono anche i quattro nonni, qualche zio o qualche nipote siamo fritti. Allora se proponete il quesito al bar (bar maschile ovviamente), tutti diranno subito che escluderebbero la moglie. Ma è una battuta. Qualcuno dirà la suocera, ma ci sarà sempre uno, il "tattico", che farà notare una cosa fondamentale: la suocera e la moglie insieme, siccome parlano in continuazione dall’inizio alla fine di scuola, figli, vaccini e posti bazza per i vestiti, si neutralizzano a vicenda e quindi non vanno assolutamente escluse. I bimbi sono alla loro festa e non si toccano. Si può esaminare la posizione del nonno che fa sempre la battuta del "buona Pasqua" e che non ci sente, ma pare brutto metterlo in panca. E quando si saprà (domani) che si possono fare tavoli, per esempio da sei, chi deciderà? Il capofamiglia? La risposta è risaputa: no, se è vero che ogni volta che un amico lo invita a cena risponde da anni "adesso sento". L’uomo, dopo una certa età, non decide e deve sentire. Quindi decide la moglie. E questo è un grosso passo avanti nel futuro, anche da un punto di vista sociale. Bene. La moglie si chiude in cabina di regia, torna con una lavagnetta con scritto sopra i nomi e, alla riunione della vigilia, annuncia le formazioni. A un certo punto il marito alza la mano e fa: "Ma sono sette. Non dovevano essere sei?". E lei subito pronta: "Hai ragione. Ho sbagliato. Allora stai giù tu!". Vedete che a star zitti a volte…