Venerdì 26 Aprile 2024

Ponte Morandi Genova, indagate 20 persone e società Autostrade

Tra le accuse omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti

Genova, il ponte Morandi crollato (Ansa)

Genova, il ponte Morandi crollato (Ansa)

Genova, 6 settembre 2018 - C'è una lista di venti persone indagate nel crollo del ponte Morandi a Genova. Non solo: la Procura del capoluogo ligure ha iscritto nel registro degli indagati anche una società: si tratta di Autostrade, mentre viene smentita dalla Procura l'iscrizione della società Spea Engineering (sarebbero indagati alcuni dirigenti). Le accuse sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Tra i reati contestati anche l'omicidio colposo stradale e le lesioni colposi stradali plurime. Autostrade risponde di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica.

l procurato capo Francesco Cozzi, confermando la notizia, annuncia: "A breve chiederemo l'incidente probatorio. L'iscrizione viene fatta proprio contestualmente per la necessità di effettuare un atto garantito". Cozzi precisa che non è escluso che l'elenco possa allungarsi: "Al momento la lista è questa, poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini questo verrà valutato, anche eventualmente in corso di incidente probatorio come prevede il codice".

CONTE SULLA NAZIONALIZZAZIONE - Intanto il premier Giuseppe Conte sembra voler frenare sul tema nazionalizzazione di Autostrade. "Non è l'unica risposta", ha detto in un'intervista all'Huffington Post. E a Ischia, dove ha visitato i luoghi colpiti dal simsa di un anno fa, ha precisato che l'esecutivo sta discutendo sul tema. Il governo, ha detto il premier, non intende "fare sconti ad un concessionario di fronte ad una tragedia come quella del ponte di Genova", ed in questo senso prenderà "una decisione sicuramente molto ferma e risoluta". Quanto alla "prospettiva futura", "stiamo discutendo. La decisione finale c'è, ma la riserviamo, perché quello che a noi interessa è tutelare appieno il patrimonio dello Stato da un lato e assicurare le massime garanzie di tutela dell'incolumità dei cittadini dall'altro". Se questo, conclude Conte, avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara in base a condizione completamente diverse, lo vedremo".

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