Giovedì 25 Aprile 2024

"Per loro dose ultra light Li salva da sindromi gravi"

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"La vaccinazione dei bambini è una grande opportunità". Così il professor Alberto Villani, direttore della pediatria nell’ospedale Bambino Gesù di Roma, favorevole alla profilassi anti Covid estesa alla fascia d’età 5-11 anni, secondo le indicazioni che verranno delle autorità sanitarie.

Professor Villani, che differenza c’è tra vaccinare un bambino tra i 5 e gli 11 anni e un adolescente tra i 12 e i 15?

"Tra i 5 e gli 11 anni abbiamo una risposta immunitaria adeguata, efficace, dunque il vaccino è raccomandato, e in questo caso è un terzo della dose somministrata negli adolescenti e negli adulti. La posologia viene ritagliata nella specifica fascia d’età".

Questa campagna anti Covid che valore assume per le famiglie?

"Accedere al vaccino è un diritto oltre che una opportunità, Abbiamo avuto 36 decessi nell’età evolutiva, secondo dati dell’Istituto superiore di sanità. Diverse centinaia di casi sono transitati in terapia intensiva. I numeri possono sembrare poca cosa rispetto al bilancio della pandemia negli adulti, ma qui dobbiamo tutelare il benessere dei minori a 360 gradi, come dice l’Oms".

Che effetti hanno le restrizioni?

"Un incremento nel rischio di disturbi neuropsichiatrici, comportamentali, autolesionismo, disagi derivati dall’incapacità di frequentare la scuola, di socializzare, fare sport. La vaccinazione serve per prevenire. La Germania, ad esempio, ha esteso la profilassi ma arriva in ritardo".

Avete notizie di bambini che reagiscono al vaccino in maniera inattesa o imprevedibile?

"Decine di migliaia di bambini sono stati vaccinati per Sars-Cov2 negli Stati Uniti e in Israele: nessun report di effetti collaterali significativi degni di essere riportati sono arrivati, a oggi".

Quali elementi e dati certificano l’importanza di vaccinare i bambini?

"Stiamo imparando tante cose, questo virus è dannoso, pericoloso, anche nella fascia d’età 5-11. Soggetti asintomatici che avevano contatto il virus hanno poi sviluppato la sindrome infiammatoria multiorgano, che nel 70% dei casi conduce in rianimazione. Vaccinandosi si azzera il rischio morte, e i bimbi riprendono una vita normale, possono giocare con gli amici, andare a scuola, stare coi nonni e abbracciarli".

C’è chi sostiene che la vaccinazione dei bambini serve semplicemente per abbassare il rischio di contagio nei confronti della popolazione adulta.

"Gli adulti sono già protetti in quanto vaccinati. Occorre difendere il diritto dei bambini a proteggersi dal virus, che incide sulla qualità di vita nell’infanzia".

Alessandro Malpelo