Mercoledì 24 Aprile 2024

Nell’ex feudo di Rignano Renzi si ferma all’8%

Nel paese dell'ex premier, il Pd torna al potere. Flop Italia Viva

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Rignano sull'Arno (Firenze), 15 giugno 2022 - Nel paese d Renzi il Pd torna al potere dopo cinque anni raccogliendo oltre la metà dei consensi e lasciando Italia Viva a poco più dell’8% con un solo seggio in consiglio, strappato per una manciata di voti al centrodestra. Al termine di una campagna elettorale senza esclusione di colpi i Dem sono riusciti a sconfiggere non solo l’ex premier ma anche il ribelle sindaco uscente, quel Daniele Lorenzini, carismatico e caparbio medico di famiglia che cinque anni fa aveva, lui sì, rottamato il rottamatore. Un caso politico che dalla piccola Rignano era diventato degno di attenzioni nazionali. Nel febbraio 2017, a pochi giorni dalle elezioni, l’allora sindaco Lorenzini - che aveva governato col Pd - litigò con Tiziano Renzi, babbo di Matteo. Erano i tempi dell’inchiesta Consip.

Il Pd non gli perdonò lo sgarbo, candidando al suo posto la sua vicesindaca. Lorenzini non cedette all’offesa, presentandosi ugualmente con una lista civica (Insieme per Rignano) e doppiando i voti della diretta concorrente, per governare altri cinque anni proprio contro il suo ex Pd. Il resto è cronaca. Cinque anni di governo, fino al 2022. Quando proprio il gruppo che fa riferimento a Lorenzini, Insieme per Rignano, ha schierato Dominga Guerri, scommettendo su una donna per il ruolo di primo cittadino. La coalizione Rignano Unita (quella al cui interno militano anche i rappresentanti del Pd) ha invece lanciato Certosi.

Siccome a Rignano non si fanno mancare niente, le ruggini in seno al centrosinistra l’hanno fatta da padrone. Certosi non è uno sconosciuto della vita amministrativa locale: per i primi due anni del secondo governo Lorenzini era stato suo assessore, per poi dimettersi e restare in consiglio nel gruppo misto all’opposizione. Negli ultimi tre anni ha avviato quel dialogo che lo ha portato alla vittoria schiacciante: ha ottenuto il doppio delle preferenze rispetto alla sua diretta avversaria. E dire che Italia Viva solo pochi mesi fa aveva tentato un’alleanza di stampo riformista proprio con Rignano Unita, per poi sostenere la lista civica del candidato Rossano Degl’Innocenti, presidente dell’associazione calcistica locale.

Le aspettative erano diverse, ammette oggi il coordinatore provinciale di Italia Viva Tommaso Triberti. Aspettative frantumate contro un risultato deludente, di pochi voti sopra al centrodestra, che resterà per altri 5 anni fuori dal palazzo comunale. Per la segretaria toscana del Pd Simona Bonafè quella di "Rignano è una delle vittorie più importanti, perché torna dall’opposizione alla guida dell’amministrazione". Il paese, incastonato tra la Valdisieve e il Valdarno, poco più che 6mila elettori di cui solo la metà è andato alle urne domenica, continua suo malgrado a rappresentare un caso. E non solo perché è il paese dei Renzi.