Lunedì 29 Aprile 2024

Migranti, Italia contro Germania sulle Ong. Il politologo: “Tutta colpa delle elezioni”

Il politologo: a Roma e Berlino la questione è dominata dalle scadenze elettorali. "L’Italia cerca di ottenere modifiche, ma sa che il regolamento sarà approvato"

Roma, 30 settembre 2023 – “In Italia come in Germania la questione migranti è dominata dalle scadenze elettorali. In Italia le forze di maggioranza hanno la necessità di accreditare la tesi del complotto anti-italiano per giustificare l’aumento degli arrivi, il governo di centrosinistra tedesco vuol invece far vedere quanto il governo italiano si comporti male. Ognuno la politicizza e in entrambi i Paesi si usano le Ong come su fossero il cuore del problema. Non è così. La politica dovrebbe essere meno ideologica. E dividersi su questo con la Germania non è una buona cosa per tutelare i nostri veri interessi. Rischiamo l’autolesionismo". Così Arturo Varvelli, direttore della sede italiana dell’European Council on Foreign Relations.

Migranti, scontro Italia-Germania sulle ong (Ansa)
Migranti, scontro Italia-Germania sulle ong (Ansa)

Come valuta il regolamento Ue sulla gestione delle crisi? Sembra andare incontro a una serie di preoccupazioni dei Paesi di primo approdo.

"La valutazione è complessivamente positiva, c’è una maggiore condivisione da parte dell’Europa. È un parziale successo per i nostri interessi. Ma non illudiamoci: la redistribuzione interna non cambierà di molto il quadro, allenterà solo un po’ la pressione. Sarebbe servita una politica europea più proattiva".

Nel senso?

"L’Europa è concentrata nel cercare di sigillare le frontiere esterne, che è una ambizione che difficilmente potrà essere centrata. Bisognava guardare alla stabilità delle aree di partenza e di transito, alla loro crescita economica creando al tempo stesso delle vie di accesso regolari per quei migranti che ci servono, stabilendo quanti ne vogliamo far entrare".

Eppure l’Italia si è riservata il giudizio sul regolamento e potrebbe non approvarlo, perché dissente sulle Ong.

Arturo Varvelli, direttore della sede italiana dell’European Council on Foreign Relations
Arturo Varvelli, direttore della sede italiana dell’European Council on Foreign Relations

"L’Italia cerca di ottenere qualche modifica sul tema Ong, ben sapendo che il regolamento, che accoglie molte delle nostre richieste storiche, sarà approvato comunque dalla maggioranza favorevole, che conta su almeno 15 Paesi. È tattica".

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La premier Meloni parla da tempo di Piano Mattei. Aiuterebbe?

"Intanto dovremmo capire di cosa si tratta. È un collage e una riorganizzazione degli aiuti allo sviluppo attuali e poco più? Non basterebbe. È un piano ambizioso? Magari. È certamente una ottima idea di marketing, così come è il Global Gateway europeo per l’Africa. Entrambe le cose vanno nelle direzione giusta, ma ci sarebbe bisogno di un impegno molto maggiore di quello attuale, un impegno che sia politico ma anche economico, che finanzi infrastrutture e crescita economica che è poi la chiave per ridurre le migrazioni. Allo stato, ne siamo ben lontani".

Nel frattempo nel Sahel si assiste a una ondata anticoloniale, incoraggiata da Mosca.

"Oggi ne fa le spese la Francia, ma alla fine ne va a discapito l’intera Europa. Non credo che ci sia una connessione diretta tra la presenza militare russa in alcuni paesi africani e le migrazioni. Ma certo i russi incoraggiano l’instabilità in Africa e la usano come arma contro l’Europa. Meloni, che ha fatto molto bene nella vicenda ucraina, dovrebbe capire che sulle migrazioni non serve prendersela con le Ong per ragioni ideologiche ma bisogna lavorare nel continente africano. E questo avrebbe effetti geopolitici ben più ampi che quello sulle migrazioni, che pure ci sarebbe".