
Michael Minunno
Michael Minunno, un ragazzo di 17 anni di Concorezzo, trovato morto ieri a mezzogiorno, forse da ore. Il suo amico Nicola Fumagalli, che ieri ha compiuto i 18 anni, in fin di vita, in coma indotto all’ospedale San Gerardo di Monza. È tragica e misteriosa la vicenda scoperta ieri dai carabinieri di Vimercate in una casa di corte di via Ponti 16, a ridosso del vecchio ospedale e del centro storico di Vimercate. I due ragazzi avevano festeggiato assieme a diversi amici il Capodanno in casa di Nicola Fumagalli, lasciata libera dal papà, con cui era rimasto a vivere dopo la separazione dell’uomo dalla madre. Esclusa l’ipotesi di una morte violenta o di un suicidio, sembrerebbe da scartare anche la possibilità di una caldaia difettosa: i primi esami del sangue su Nicola Fumagalli non hanno dato esiti compatibili con una presenza letale di monossido di carbonio. Si attende l’esito dell’autopsia, anche se l’ipotesi più calda è che i due ragazzi abbiano patito le conseguenze di un cocktail di alcol e droghe. Nell’appartamento non sono state trovate tracce di droghe, ma solo il disordine dovuto alla festa del giorno prima, anche se uno strano odore è stato avvertito subito dai carabinieri. I militari erano stati avvisati dal personale sanitario dell’ambulanza inviata dal 118 dopo la tragica scoperta effettuata dalla donna delle pulizie, mandata sul posto a controllare dal padre di Nicola, preoccupato perché non aveva più notizie del figlio da ore.
Vimercate (Monza), 3 gennaio 2015 - Ha la voce che si spezza in gola Alessio mentre racconta la vita del suo migliore amico. Lui è ancora un ragazzo. La stessa età di quel compagno di giochi e di pallone che ancora fatica a credere che sia morto, fra le stesse mura dove neppure due giorni fa avevano festeggiato l’inizio del nuovo anno. Distrutto dal dolore, Alessio riempie i polmoni con respiri profondi, prima di iniziare ogni frase, che pronuncia a fatica. Nella memoria, gli anni trascorsi in compagnia, insieme agli altri giovani atleti di una squadraetta di calcio amatoriale, e quella serata di Capodanno passata insieme, proprio nella casa in cui il corpo senza vita di Michael Minunno verrà trovato poche ore dopo.
Eravate amici tu e Michael? «Sì, conoscevo Michael da cinque anni, giocavamo insieme a calcio nel Cosov di Villasanta. Mi sono subito trovato bene con lui. Abbiamo iniziato a uscire insieme. Ho sentito subito che era l’inizio di un legame profondo. Era davvero un bravo ragazzo».
Qual è l’ultimo ricordo che hai di Michael? «Il suono della sua risata a Capodanno e le mie preoccupazioni. Abbiamo festeggiato la fine dell’anno a casa di Nicola. Abbiamo ballato tutta la sera e riso molto. Ci stavamo divertendo, ma dopo qualche ora ho iniziato a notare che alcuni invitati che non conoscevo, stavano fumando erba. Michael ha passato del tempo con loro. Quando è tornato da me, ho ripetuto quello che gli avevo già detto più volte. Volevo che smettesse con lo sballo. A volte esagerava. Ero in pensiero per la sua salute. La serata tuttavia è finita in allegria. La mattina seguente stavamo tutti bene. Mio padre è venuto a prendermi alle 9.30. Ho salutato i ragazzi, convinto di rivederli nei prossimi giorni».
Cosa pensi sia successo dopo che sei uscito da quella casa, l’altra sera? «Non posso saperlo. Di una cosa sono sicuro: Michael non ha mai toccato acidi o droga pesante. Forse ha solo bevuto troppo, magari ha fumato qualcosa di sbagliato. Io non lo so cosa sia successo. Michael non era certo un ragazzo cattivo. Ma a volte esagerava con gli alcolici.Continuavo a ripetergli di prendersi più cura di sé. Ma non mi ascoltava. Del resto non si pensa mai che si possa arrivare a una conclusione tragica».
Non credi possa essersi trattato di un incidente? Forse una perdita di gas dalla caldaia? «Non so più a cosa credere. Ma forse non è nemmeno così importante. Fisicamente sto bene, ma moralmente sono a pezzi. Mi manca il mio amico».