Venerdì 26 Aprile 2024

"Mi volevano morto: preparavano il Conclave"

Bergoglio ha confidato ai gesuiti slovacchi i piani di alcuni cardinali quando era malato. "Posso meritarmi attacchi, ma la Chiesa no"

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di Nina Fabrizio

Alla fine papa Francesco è sbottato. Ne aveva parlato già intimamente col suo inner circle a Santa Marta, ferito, come può essere un Papa che conosce il volto di chi cospira contro di lui. Ma aveva preferito andare avanti, soprassedere, senza troppo rimuginare. Il 12 settembre scorso però, complice il fatto di sentirsi a casa, tra i suoi confratelli gesuiti incontrati durante il viaggio in Slovacchia, ha parlato senza filtri e a una domanda spontanea sul suo stato di salute, si è finalmente levato il rospo: "Come sto? Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave".

Francesco era stato informato al suo rientro dalla degenza al policlinico Gemelli di inizio luglio, dove era stato operato al colon, delle manovre e delle cospirazioni che già si erano messe in atto, non poi così segretamente. Bergoglio conosce anche i nomi dei cardinali che hanno organizzato una specie di maldestro preconclave. Ma quello che più lo ha amareggiato, ha detto a cuore aperto nel dialogo pubblicato solo ieri da Civiltà Cattolica, è il danno arrecato alla Chiesa. "Per esempio, c’è una grande televisione cattolica che continuamente sparla del Papa senza porsi problemi. Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo".

"Sì – aggiunge Francesco -, ci sono anche chierici che fanno commenti cattivi sul mio conto. A me, a volte, viene a mancare la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo. Lì non posso far nulla, non entro nel loro mondo di fantasie. Preferisco predicare. Alcuni mi accusavano di non parlare della santità. Dicono che parlo sempre del sociale, che sono comunista. Eppure ho scritto un’esortazione apostolica intera sulla santità". Bergoglio si riferisce naturalmente agli attacchi continui, molti provenienti dalla galassia dell’ultradestra, in particolare nordamericana (la tv che menziona implicitamente è la Ewtn) sferzati sia pubblicamente sia in privato da personaggi come il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, o l’ex nunzio Carlo Maria Viganò, ma anche da insospettabili prelati di Curia che alle sue spalle lo pugnalano di continuo, per questioni come l’apertura ai vaccini o il freno alle messe in latino.

"La sofferenza della Chiesa in questo momento – va al nocciolo il Papa - è la tentazione di tornare indietro. Stiamo soffrendo questo oggi nella Chiesa". Si tratta di " una ideologia che colonizza le menti". Questo perché, esemplifica, "ci dà paura accompagnare gente con diversità sessuale. Ci danno paura gli incroci dei cammini", finendo sulla strada della rigidità e del clericalismo.