
Mestre, altra inchiesta sui bus
Per la procura di Venezia scatta un’altra indagine sugli autobus elettrici. Dopo il fascicolo con tre indagati aperto per il disastro del 3 ottobre con un mezzo precipitato da un cavalcavia, 21 i morti, ieri tocca a quello per il mezzo che sabato sera si è schiantato contro il pilastro di un portico di un condominio in pieno centro di Mestre. Protagonista, anche in questo caso, lo stesso modello di autobus uno Yutong E-12 completamente elettrico di fabbricazione cinese gemello di quello ‘maledetto’ del 3 ottobre. Entrambi della stessa compagnia di trasporto passeggero sulle brevi di stanze La Linea, una Spa privata che ha acquisito una serie di percorsi dal Comune di Venezia e che nulla ha che fare con la municipalizzata Avm-Actv che si occupa del trasporto pubblico in terra ferma così come in laguna con i vaporetti.
Proprio perché il servizio è su concessione, il Comune di Venezia ha avviato un’inchiesta amministrativa sui mezzi elettrici da ieri fermi fino a conclusione dei controlli. Il trasporto è comunque garantito dalla società che da ieri ha in comodato d’uso autobus dal Comune e da Avm-Actv con un paio di mezzi di sua proprietà con motore diesel. I feriti sono stati 14 passeggeri, a loro si aggiunge l’autista del mezzo, un sessantenne ancora sotto osservazione in ospedale che sarebbe stato colto dal malore.