Giovedì 25 Aprile 2024

Messina Denaro, lo psichiatra: "Un uomo solo con i suoi feticci". Nella mente del boss

Il significato dei gadget del Padrino e del Joker. Alessandro Meluzzi: "Hitler e Putin? S’illudeva di avere un potere sterminato"

"L’oggettistica di Messina Denaro nei suoi covi ci rivela che l’ex latitante era la caricatura di se stesso, non comandava più la ‘vera’ mafia. Lui si illudeva di avere un potere sterminato, ma gli restavano solo gli antichi stereotipi di Cosa Nostra: il film cult ’Il Padrino’ e i pizzini. E a quelli restava aggrappato. Messina Denaro è il fantasma del capo dei capi, un reperto archeologico fermo al passato". Il profilo psicologico del 60enne trapanese viene tracciato dal noto psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi, già consulente della difesa di Rudy Guede (delitto Meredith Kercher) e Massimo Bossetti (giallo Yara Gambirasio).

Uno dei magneti ritrovati nel covo di Matteo Messina Denaro (Ansa)
Uno dei magneti ritrovati nel covo di Matteo Messina Denaro (Ansa)

Professore, i poster del Joker e de Il Padrino nei covi cosa ci raccontano del boss?

"Questo personaggio appartiene alla categoria degli ultimi capi mafiosi vecchio stile, come erano Totò Riina e Bernardo Provenzano, che hanno fatto della caricatura del tradizionale uomo d’onore l’immagine di se stessi. Queste figure sono legate alla Spedizione dei mille di Garibaldi, allo Sbarco degli alleati e Lucky Luciano: sono stati in parte custodi attraverso i servizi segreti deviati atlantici di spezzoni di una sovranità italiana menomata. Messina Denaro è un personaggio antico, prigioniero degli stereotipi da film".

Leggeva le biografie di due dittatori come Putin e Hitler .

"Questa ‘biblioteca’ fa parte di una megalomania datata. Nelle due vite dei dittatori però non ci sono tratti così ingenui, la gente che davvero domina non è grottesca. Lui è un reduce di un tempo archeologico, il fantasma di se stesso, un vecchio morente".

Cos’ha in comune Messina Denaro con Hitler e Putin?

"L’illusione di riuscire a gestire un potere sterminato".

Nel frigo gli investigatori hanno trovato magneti di Al Pacino e Marlon Brando nello storico film sulla mafia. Perché il ricercato più famoso al mondo aveva questi feticci che rendono tutto un po’ ridicolo?

"Siamo di nuovo di fronte alle caciotte e ai pizzini di Provenzano e Riina, quei capi mafiosi che dicono di ’fare i muratori per mantenere la famiglia’, la rappresentazione di un mondo contadino che non c’è più. Questi protagonisti folkloristici non sono la Cupola mafiosa".

Sono saltati fuori anche preservativi e Viagra.

"Qui esce fuori l’uomo comune, con le sue debolezze carnali".

La scelta di vivere nascosto per sempre, piuttosto che affrontare le proprie responsabilità, a livello psicologico cosa ci dice?

"Fa parte dell’essere sopravvissuto a se stesso, di dover scappare mantenendo per sé segreti oscuri, ma che sono segreti di Pulcinella, perché la verità la sanno tutti. Messina Denaro non aveva più potere, gli restavano solo i feticci".

La stimolerebbe avere in cura Messina Denaro?

"No, ormai Messina Denaro è un fenomeno di scarso interesse anche per chi lavora con le menti".

Gli inquirenti su quale leva dovrebbero spingere per poter trovare anche un solo piccolo spiraglio nei suoi segreti?

"Sulla sindrome di Stoccolma, fondando un’alleanza col proprio carceriere. Ma non accadrà: queste persone sono addestrate a certi tipi di silenzi. La loro sopravvivenza biologica è legata allo stare zitti, altrimenti farebbero la fine di Sindona".

Ha mai avuto a che fare con criminali mafiosi, anche assassini, e c’è stato qualcuno che le ha confessato il perché delle proprie azioni volendo magari fare un’analisi su sé stesso?

"Certo, ho lavorato con molti ‘ndranghetisti: ho tirato fuori la loro personalità, non i reati. Quello che devo fare come perito è indagare le psicopatologie per attivare il percorso terapeutico".