Venerdì 3 Maggio 2024

Maturità 2019, la denuncia: "Il test di Fisica fatto col copia e incolla"

I prof: "Simulazioni del Miur prese da un manuale universitario russo"

La pagina del manuale russo e la simulazione del Miur a confronto

La pagina del manuale russo e la simulazione del Miur a confronto

Roma, 22 gennaio 2019 - Prima lo choc per le due materie nella seconda prova scritta, poi la protesta (degli studenti) e infine la denuncia dei docenti per le simulazioni delle prove di esame «copiate da un manuale in russo». Non c’è davvero pace per la nuova maturità che debutterà il 19 giugno 2019 in una formula riveduta e corretta. 

La seconda prova fa paura, soprattutto al liceo scientifico – dove sono uscite matematica e fisica – tanto che in 24 ore ha raggiunto oltre mille sottoscrizioni la petizione on line per chiedere al ministero dell’Istruzione di consentire agli studenti di avere una raccolta di formule ‘ufficiale’ per affrontare la novità del doppio scritto matematica-fisica. Ma c’è anche la beffa. Secondo un gruppo di insegnanti le simulazioni, proposte dal Miur, della seconda prova di fisica dell’esame di Stato sarebbero state ‘copiate’ da un manuale russo degli anni Ottanta. Un testo, peraltro, utilizzato nei corsi avanzati di Fisica per l’Università e quindi molto difficile per gli studenti.

Tesi rafforzata alla Commissione italiana per l’insegnamento della matematica che, in una nota, contesta proprio l’idea di «una prova mista di matematica e fisica di per sé» stigmatizzando «lo scollamento sorprendente delle simulazioni proposte con la realtà scolastica dei nostri licei scientifici». Tra i ragazzi impazza l’ironia sui social: «Per la #maturità2019 sono iniziate le riprese di #Boris 4», twitta Filippo riportando la notizia della simulazione copiata. Intanto gli studenti, a cominciare da Torino, si stanno mobilitando per tornare in piazza e si parla già di una data comune per un corteo nazionale contro le novità dell’esame di Stato. Critiche alla nuova maturità anche dai sindacati con Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti, secondo il quale siamo davanti a «un cambiamento sbagliato nella forma e nella sostanza». «La doppia materia rappresenta una bidisciplinarietà dai tratti confusi che non agevolerà di certo gli studenti», attacca Di Meglio.