È sempre più una sporca guerra in violazione dei trattati e della legalità internazionale quella condotta dalla Russia, su ordine di Vladimir Putin, con la sua invasione dell’Ucraina. La Russia è infatti stata formalmente denunciata dal Dipartimento di Stato americano per violazione della convenzione sulle armi chimiche (Cbw) di cui Mosca è firmataria; continua nella sua strategia della terra bruciata (ieri Mariupol, poi Bakhmut, oggi Chasiv Yar); prosegue nell’occasionale uccisione di soldati ucraini che si sono arresi (altri casi sono stati segnalati dal’8 febbraio in poi) ed è accusata dagli ucraini di usare il perimetro della centrale nucleare di Zaporizhzhia per lanciare i suoi droni kamikaze.
Azioni che andranno provate ma che non sorprendono certo dopo l’emissione di un ordine d’arresto di Putin per crimini di guerra in Ucraina da parte della Corte Penale Internazionale, deciso il 23 marzo dello scorso anno.
Secondo una denuncia scritta del Ministero della Difesa ucraino inviata alla convenzione sule armi chimiche, dall’inizio di gennaio all’8 febbraio le truppe russe hanno usato 229 volte bombe a mano K51 – bombe a mano caricate con gas – contro le truppe ucraine. Le bombe sono sono sganciate da piccoli droni quadricotteri in prossimità delle fortificazioni, per far uscire i difensori. Il gas utilizzato è un agente tossico, in particolare un agente polmonare chiamato cloropicrina che fu prodotto e utilizzato dai tedeschi come gas velenoso durante la Grande guerra. Sebbene non fosse letale come altre armi chimiche, la molecola riusciva a penetrare le maschere antigas e metteva fuori gioco i soldati. La cloropicrina provoca infatti non solo la lacrimazione degli occhi e irritazione della pelle, tosse, soffocamento, difficoltà di respirazione o dispnea, ma anche nausea, vomito e diarrea, vertigini. Danneggia l’endotelio capillare polmonare, causando perdite di liquido negli spazi interstiziali e negli alveoli da cui può derivare un edema polmonare e la morte.
"Il Dipartimento di Stato – è la denuncia – ha stabilito che la Russia ha usato l’arma chimica cloropicrina contro le forze ucraine in violazione della Convenzione sulle armi chimiche. L’uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato, ed è probabilmente guidato dal desiderio delle forze russe di allontanare le forze ucraine da posizioni fortificate e ottenere guadagni tattici sul campo di battaglia".
L’operato delle forze russe mira a fare terra bruciata. La città di Chasiv Yar, in Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe e ancora in mano ucraina, oggi appare completamente carbonizzata, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall’Associated Press: è la tattica della terra bruciata.
Coerente è il trattamento dei soldati nemici che si arrendono, in almeno cinque casi si sospetta l’omicidio in violazione delle convenzioni. Secondo Human Rights Watch, che aveva denunciato altri tre casi in passato, le forze russe avrebbero giustiziato in un episodio almeno 15 soldati ucraini mentre tentavano di arrendersi, e forse, in un altri incidente altri sei che si stavano arrendendo o che si erano già arresi.
Gli ucraini insistono poi nel sostenere che l’esercito russo lanci droni kamikaze dal territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia, approfittando del fatto che gli ucraini non possono attaccarla. Il portavoce dell’intelligence della Difesa ucraina Andry Chernyak ha sostenuto che le truppe russe "hanno attrezzato le rampe di lancio per i droni proprio accanto al sesto reattore della centrale" e ha mostrato un video in cui "si vede un drone Fpv russo con la sigla UT4D.TT, in dotazione al ministero della Difesa russo" che "sorvola la centrale nucleare in direzione di Nikopol e Marganets". Un gioco pericoloso.