Provocazioni, maldipancia e ricorsi. La campagna per le Europee entra nel vivo, con la definitiva chiusura delle liste, e c’è già chi si è guadagnato un pò di visibilità con iniziative a portata di polemiche. Come Antonella Soldo (Stati Uniti d’Europa) che distribuirà cannabis in piazza a Bologna, o il candidato di FdI Pietro Fiocchi, che su un manifesto ha messo la sua foto in giacca da cacciatore mentre impugna il fucile mirando verso l’obiettivo. Intanto, fra comizi dei leader e tour d’Italia, si avvicina il confronto tv della premier Giorgia Meloni con Elly Schlein: "Ci sarà, io non ho mai cambiato idea", ha confermato la segretaria Pd. Ancora mancano luogo e data, ma dovrebbe essere sulla Rai alla fine di maggio.
Col deposito delle liste e dei simboli, è partito di fatto il conto alla rovescia verso l’8 e 9 giugno, quando si apriranno le urne: ma poche ore dopo la definizione delle squadre sono cominciati i malumori. Ci sono nel Pd per le candidature di Cecilia Strada e Marco Tarquinio, contrari all’invio di armi all’Ucraina. Ci sono in FdI per la scelta di mettere nelle liste Vittorio Sgarbi, che corre da indipendente. E nella Lega per Roberto Vannacci: "Se lo voterò? – ha risposto il governatore del Veneto, Luca Zaia –. Mi sentirei un traditore a non votare un veneto". Restano poi le polemiche del centrodestra per la corsa di Ilaria Salis e Mimmo Lucano con la lista Alleanza Verdi Sinistra. Polemiche anche per la ricandidatura dell’eurodeputato di FdI Sergio Berlato, ritenuto vicino all’ambiente no vax.