Mercoledì 24 Aprile 2024

Mafia, Dia: "Dopo la morte di Riina rischio atti di forza"

Il rapporto della direzione investigativa antimafia: "Mafie Roma sempre più come Sicilia e Calabria. Criminalità organizzata straniera punta su traffico migranti"

Il boss della mafia Totò Riina scomparso qualche anno fa

Il boss della mafia Totò Riina scomparso qualche anno fa

Roma, 18 luglio 2018 - Dopo la morte di Totò Riina, l'organizzazione mafiosa Cosa Nostra attraversa una "fase di transizione e di rimodulazione, contraddistinta dal rischio di forti tensioni che potrebbero sfociare in atti di forza, con pericolose ripercussioni sull'intera organizzazione mafiosa". A lanciare l'allarme è Direzione investigativa antimafia nell'ultimo rapporto semestrale. Secondo l'analisi della Dia "è assai improbabile che a succedergli sia Messina Denaro" ed è "ragionevole ritenere che Cosa nostra tenderà ad una gestione operativa di tipo collegiale, in linea di continuità con la strategia perseguita negli ultimi anni". Nella relazione si parla anche delle organizzazioni criminali presenti a Roma, "sempre più assimilabili al modus operandi di associazioni mafiose" e al business dell'immigrazione clandestina, su cui puntano le mafie straniere in Italia. 

ROMA: MAFIE COME IN SICILIA E CALABRIA - Secondo il documento della Dia i gruppi criminali della Capitale sono sempre assimilabili allle associazioni mafiose presenti in Sicilia, Calabria e Campania. In alcune aree di Roma ci sono formazioni criminali che, "basate su stretti vincoli di parentela, evidenziano sempre di più modus operandi assimilabili alla fattispecie prevista dall'art. 416 bis". "Gli esiti investigativi e giudiziari degli ultimi anni - si legge ancora nel rapporto della Dia - continuano, infatti, a dar conto di una realtà, quella romana, particolarmente complessa sotto il profilo delle infiltrazioni criminali, che vedono all'opera qualificate proiezioni delle organizzazioni di tipo mafioso italiane (siciliane, calabresi e campane in primis), che sono riuscite agevolmente ad adattarsi alle caratteristiche socio-economiche del territorio di elezione. All'occorrenza, queste compagini criminali sanno perfettamente intersecare i propri interessi non solo con i sodalizi di matrice straniera, ma, anche, con le formazioni delinquenziali autoctone che, pur diverse tra loro, in termini di modello strutturale e di azione connessa all'esercizio del potere criminale, hanno adottato il modello, organizzativo ed operativo, di tipo mafioso, per acquisire sempre più spazi nell'ambiente territoriale di riferimento".

BUSINESS CRIMINALE - Per le organizzazioni criminali straniere in Italia, spiega la Dia, "il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con tutta la sua scia di reati 'satellite', per le proporzioni raggiunte, e grazie ad uno scacchiere geo-politico in continua evoluzione, è oggi uno dei principali e più remunerativi business criminali, che troppe volte si coniuga tragicamente con la morte in mare di migranti, anche di tenera età". Sono coinvolti "maghrebini, soprattutto libici e marocchini, nel trasporto di migranti dalle coste nordafricane verso le coste siciliane".