Mercoledì 24 Aprile 2024

Mafia capitale, Cassazione rigetta ricorsi. Condanne definitive per Carminati e Buzzi

A quasi otto anni dall'operazione 'Mondo di mezzo' confermate le condanne decise nell'Appello bis nel marzo 2021. Buzzi arrestato nella notte in Calabria

Massimo Carminati (Ansa)

Massimo Carminati (Ansa)

Roma, 30 settembre 2022 - Diventano definitive le condanne per i due principali protagonisti dell'inchiesta Mafia Capitale, Salvatore Buzzi, a 12 anni e 10 mesi, e Massimo Carminati, a 10 anni. I giudici della seconda sezione penale della Cassazione hanno rigettato i ricorsi presentati dalle difese dei due imputati scrivendo così l'ultimo atto del processo, a quasi otto anni di distanza dall'operazione 'Mondo di Mezzo' che con due retate, il 2 dicembre 2014 e il 4 giugno 2015, ha portato all'arresto di 37 e 44 persone.

Con la sentenza dei supremi giudici, che hanno accolto le richieste della procura generale della Cassazione, sono state confermate così le condanne decise nell'Appello bis nel marzo 2021. Processo a cui si era arrivati dopo che la Suprema Corte il 22 ottobre del 2019 aveva fatto cadere per tutti gli imputati il 416bis, l'accusa di associazione mafiosa. Per Buzzi e Carminati dovrebbero riaprirsi ora le porte del carcere. Buzzi è stato arrestato nella notte in Calabria. E' accusato di associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti e trasferimento fraudolento di valori. Deve espiare la pena residua di 7 anni e tre mesi. 

Difesa Buzzi: "Sentenza ingiusta"

"La riteniamo una sentenza ingiusta e il trattamento sanzionatorio è eccessivo", così l'avvocato Piergerardo Santoro difensore, insieme al collega Alessandro Diddi, di Salvatore Buzzi dopo la condanna definitiva della Cassazione. "Una sentenza che mal si concilia con l'attuale orientamento della riforma Cartabia diretto al recupero della persona al di la' sistema carcerario", sottolinea il penalista.

Il verdetto della Cassazione

"Nell'ambito del procedimento noto alle cronache come 'Mafia Capitale', la Corte di cassazione ha deciso il ricorso presentato da Panzironi Franco, nei cui confronti ha annullato la sentenza della Corte di appello di Roma, con rinvio alla stessa per nuovo giudizio in merito al reato di cui agli artt. 110 e 416 c.p., ferma restando l'affermazione di responsabilità del medesimo già operata per gli altri reati di traffico di influenze e di turbativa d'asta; i ricorsi propositi da Pucci Carlo, Testa Fabrizio Franco, Garrone Alessandra, Di Ninno Paolo, Caldarelli Claudio, nei cui confronti ha annullato senza rinvio la medesima sentenza ma limitatamente all'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata; ed ha integralmente rigettato i ricorsi proposti da Carminati Massimo e da Buzzi Salvatore. In sintesi, la Seconda sezione penale della Corte suprema, ha confermato le statuizioni sanzionatorie principali inflitte dalla Corte di merito ed operato limitati annullamenti, come sopra descritti, della decisione impugnata, emessa dalla Corte di appello in sede di rinvio".