Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ultima sfida di Erdogan: referendum sul velo

ANKARA

Un voto per garantire il diritto delle donne di indossare il velo nelle istituzioni statali, nelle scuole e nelle università. È l’ultima sfida del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, devoto musulmano, il cui partito al governo di matrice islamica nel 2013 aveva revocato il divieto di lunga data di indossare l’hijab nelle istituzioni statali. Una picconata alle scelte laiche introdotte il secolo scorso dal fondatore e primo presidente della Turchia Mustafa Kemal Ataturk, con l’obiettivo di riportare il Paese al passato tradizionalista. Una decisione che sicuramente innescherà polemiche, come era accaduto con la riconversione di Santa Sofia, monumento simbolo di Istanbul, da museo in moschea. La questione del velo è particolarmente sentita nel mondo mediorientale, in particolare nel confinante Iran dove la morte della 22enne curdo-iraniana, deceduta tre giorni dopo il suo arresto per non aver correttamente indossato l’hijab. "Se avete il coraggio sottoponiamo questo tema ad un referendum, Lasciamo che sia la nazione a prendere la decisione", ha detto il capo dello stato rivolgendosi al principale leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu. Quasi immediata la risposta di Kilicdaroglu che provocatoriamente ha respinto l’idea di un referendum accusando Erdogan di "imitare" il leader nazionalista ungherese Victor Orban.

red. est.