Lo strappo di Ronzulli "Boccio la sanatoria No vax"

La capogruppo di Forza Italia vota contro il decreto rave: "Posizione personale"

di Elena G. Polidori

"Non esiste alcuna contrapposizione con il governo, ma cercate di comprendere il mio travaglio interiore". È la capogruppo di Forza Italia al Senato, eppure Licia Ronzulli, con un atto "sofferto", non voterà il provvedimento chiamato "decreto anti-rave" che all’interno, tuttavia, contiene una misura controversa, quella con la quale il governo ha anticipato il reintegro dei medici no vax sul posto di lavoro. Una scelta, ha chiarito ancora lei stessa, "a titolo personale poiché l’obbligo vaccinale, a maggior ragione per il personale sanitario, è sempre stata "una sua battaglia".

Nonostante tutti i distinguio, il suo ’no’ nella maggioranza è una scelta che pesa. E parecchio. Certo, ha chiarito nel suo ruolo di capogruppo, tutto il resto dei senatori azzurri voterà "in linea con le decisioni della maggioranza", ma resta un gesto che ha fatto dire alla capogruppo Pd, Simona Malpezzi: "È chiaro che la maggioranza è già in pezzi...".

"La mia storia e quella delle battaglie condotte da Forza Italia fin dall’inizio della pandemia – ha spiegato Ronzulli in Aula – sempre in nome della scienza e della verità, meritano una riflessione, siamo stati noi a ispirare, con una mia proposta di legge, il decreto del governo Draghi in materia di obbligatorietà dei vaccini per gli operatori sanitari. È una battaglia – ha proseguito – che ho combattuto per la tutela della salute dei cittadini e per la sicurezza del servizio sanitario e che mi è costata incomprensioni e minacce". È augurio di tutti – ha detto ancora Ronzulli che "un evento drammatico e dirompente come la pandemia non si ripeta più" ma "se così non dovesse essere, avallare il reintegro del personale sanitario che non si è sottoposto a vaccinazione significherebbe creare un pericoloso precedente".

L’articolo 7 del decreto ora in conversione, ha spiegato la capogruppo di FI, fa si che il legislatore dica di fatto "ai sanitari che si sono vaccinati che avrebbero anche potuto non farlo". E quindi ha attaccato: "Non posso dire sì al reintegro di chi ha deciso di non sottoporsi a vaccinazione, venendo meno a un codice etico e morale. Non posso dire sì per coerenza e credibilità. Si tratta, lo ripeto, di una posizione che prescinde dalla collocazione politica e dalla lealtà incondizionata mia e di Forza Italia verso questa maggioranza e questo governo, che non sono e non devono mai essere messe in discussione".

Ronzulli ha sempre avuto posizioni molto nette sulla lotta alla pandemia e la campagna vaccinale. Oltre ad aver depositato nel 2021 un disegno di legge che proponeva l’introduzione dell’obbligo per il personale scolastico, la capogruppo ha dato battaglia sul tema anche sui media e lo scorso aprile, postando una card con la notizia delle rare reazioni avverse dei vaccini, commentò: "Cari (si fa per dire) No Vax, la storia vi ha dato torto. In questi mesi avete diffuso false notizie, teorie complottiste e avete urlato di tutto e di più… fortunatamente la realtà non mente mai". Posizioni che, durante la formazione del governo Meloni, avevano provocato numerose proteste sui social proprio della presidente del Consiglio quando il nome della Ronzulli era entrato nel toto ministri nella casella della Salute.