Mercoledì 24 Aprile 2024

Lo chef col cuore a destra E gli altri tre arrestati

Quattro gli ultras arrestati per gli scontri sull’A1, tre romanisti e un napoletano. Il primo, fermato domenica sera, è un volto noto alle forze dell’ordine e alle frange del tifo romanista più estremo. Con un paio di inchieste che lo hanno visto protagonista legate a scontri tra tifosi e a un omicidio di dieci anni fa. Martino Di Tosto, 43 anni, è il tifoso della Roma ferito a una coscia e a un polpaccio da una coltellata durante gli scontri sull’Autosole tra giallorossi e ultras del Napoli. Gli amici lo hanno scaricato davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Arezzo e sono scappati: per lui, dopo le cure, è scattato l’arresto e stamani sarà di fronte al giudice di Arezzo nel processo per direttissima. L’ipotesi di reato della procura di Arezzo, in questo momento, è quella di rissa aggravata: guerriglia che ha coinvolto circa 500 persone, di cui quasi 200 già identificate.

Sugli scontri in carreggiata nord, all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino, potrebbero configurarsi anche reati più gravi come interruzione di pubblico servizio, blocco stradale, danneggiamento, lancio pericoloso di oggetti, fino all’attentato alla sicurezza dei trasporti.

Di Tosto è un tifoso della vecchia guardia, sempre pronto agli scontri con le forze dell’ordine e le tifoserie avversarie. Fa parte del gruppo ultras di estrema destra "Offensiva": non gli sono contestati episodi specifici di violenza, ma solo la partecipazione all’evento, confermata dalle ferite. In passato il tifoso in carcere era stato sottoposto a un Daspo e nel 2013 era stato fermato in seguito agli scontri con la polizia dopo la partita Roma-Verona. Il suo nome, però, era comparso anche nell’inchiesta sulla morte di Antonio Maria Rinaldi, l’imprenditore immobiliare di 64 anni assassinato a colpi di pistola alla periferia di Roma il 24 gennaio 2012. L’ultras fermato si trovava infatti insieme a Rinaldi quando venne assassinato nel garage della sua abitazione.

"Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all’identificazione dei responsabili" ha detto il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi. Ieri sera l’ulteriore sviluppo delle indagini con altri due ultras della Roma fermati nella Capitale.

Federico D’Ascoli