Giovedì 25 Aprile 2024

L’ex promessa dell’atletica A 24 anni fa jogging stroncata da un malore "Aveva problemi cardiaci"

Il giorno prima Flavia Ferrari aveva festeggiato sul web le dimissioni dall’ospedale. I carabinieri vogliono capire se avesse l’autorizzazione medica per l’attività sportiva.

di Riccardo Jannello

Il suo cuore alla fine non ha retto, ma almeno Flavia Ferrari, che aveva 24 anni ed era stata una promessa del mezzofondo italiano, se ne è andata mentre faceva la cosa che amava di più nella vita: correre. La giovane ex atleta stava facendo jogging nel parco di Tor Tre Teste, il quartiere di Roma dove era nata, ieri mattina alle 7 quando è crollata al suolo. Inutili i soccorsi subito portati da altri podisti che hanno chiamato l’ambulanza: dopo un primo tentativo di rianimazione che sembrava avere avuto successo, la ragazza si è di nuovo accasciata esanime. Voleva festeggiare correndo, andando incontro al proprio destino, l’ennesima dimissione da un ospedale. Ne entrava e usciva da più di tre anni quando la sua attività agonistica era stata interrotta dalla scoperta di un grave problema cardiaco.

I suoi sogni si erano infranti, ma non la sua gioia di vivere. Espressa, ricordano ora gli amici, in un commovente post sui social pubblicato con la notizia dell’addio forzato alle piste. Flavia aveva già vestito la maglia della Nazionale di atletica leggera agli Europei giovanili di Grosseto 2017 dove aveva partecipato agli 800 metri, specialità nella quale poteva sfondare a livello internazionale e che alternava proficuamente coi 1.500 metri. Alla fine del 2019, dopo una serie di accertamenti per un malore in allenamento, i medici della Federazione emisero il triste verdetto per la rappresentante dell’Atletica Studentesca Rieti: la sua carriera agonistica era finita, il cuore era malato e doveva essere sempre seguito.

Una diagnosi che aveva prostrato Flavia e la sua famiglia – il padre Gianni e lo zio Goffredo anch’essi ex atleti e dirigenti sportivi – oltre a tutti coloro che la seguivano nelle società delle quali aveva vestito la maglia e alla Fidal. Anche durante le sue degenze la ragazza non aveva fatto mancare agli ex compagni appoggio e tifo. Martedì Flavia era tornata a casa dove non ha resistito e ha indossato per l’ultima volta tuta e scarpini per correre nel Parco dove da bambina scorrazzava felice e dove era nata la sua passione per l’atletica. Il quartiere la piange, la Federazione laziale e nazionale si è stretta attorno ai Ferrari, le autorità attendono l’esito dell’autopsia. I carabinieri vogliono capire se aveva l’autorizzazione dei medici o abbia scelto da sola di riprendere a correre. Flavia è, in fondo, morte per amore.