Mercoledì 24 Aprile 2024

Le verità dell’amica di Epstein, tremano i potenti

Sarà desecretata la deposizione della Maxwell. I testimoni: orge ovunque, in casa e sul jet, anche la Ghislaine partecipava .

Orge senza sosta e ovunque, in casa, in spiaggia, in giardino, sui lettini a bordo piscina. Festini sfrenati a cui spesso partecipavano ragazze minorenni reclutate a New York o in Europa e portate a Little St.James, l’ormai famigerata ‘Pedophile Island’ di Jeffrey Epstein nell’arcipelago delle Isole Vergini. Abusi sessuali a cui partecipava la fidanzata Ghislaine Maxwell, spesso perpetrati anche a bordo del jet privato del finanziere, quel ‘Lolita Express’ su cui era stato sistemato un grande letto e che, raccontano i testimoni, ha ospitato decine di vip e di potenti portandoli nel Paradiso privato ai Caraibi.

Ma ora che le carte delle indagini cominciano a essere pubblicate per ordine di un giudice federale di Manhattan, Loretta Preska, quei vip e quei potenti tremano. E sanno che c’è una potenziale bomba a orologeria pronta a esplodere: il verbale dell’interrogatorio a cui nel 2016 fu sottoposta proprio Ghislaine Maxwell, già allora sospettata di essere la complice del finanziere morto suicida in carcere, finita anche lei dietro le sbarre di una prigione federale lo scorso 2 luglio, a Brooklyn. Quella deposizione è ancora ‘sotto sigillo’, grazie al ricorso dei legali della Maxwell per tentare di bloccarne la pubblicazione. Ma lunedì la verità della donna, accusata di aver gestito per anni la rete di sfruttamento messa in piedi da Epstein, potrebbe diventare di dominio pubblico.

Intanto, tra le decine di documenti già svelati nelle ultime ore, spunta anche un fitto scambio di posta elettronica tra Epstein e Maxwell, che testimonia come i due siano rimasti in stretto contatto almeno fino al gennaio 2015. Questo nonostante la donna abbia sempre giurato di non avere più rapporti col finanziere newyorchese da una decina di anni. In una delle email del 25 gennaio del 2015 ‘Jeffrey’ scrive a una ‘GMax’ evidentemente preoccupata: "Esci e cammina a testa alta, non agire come un criminale in fuga. Non hai fatto nulla di sbagliato".

A quel tempo il nome di Ghislaine era stato tirato fuori da Virginia Giuffrè, la testimone chiave del caso Epstein, che accusa di essere stata reclutata dalla donna quando era minorenne e da lei addestrata per diventare una "schiava del sesso". A raccontare nel dettaglio cosa accadeva a Little St. James è proprio la Giuffrè che Maxwell conobbe a Mar-a-Lago, il residence di Donald Trump dove l’allora teenager lavorava negli spogliatoi. Nelle carte pubblicate l’accusatrice racconta che Ghislaine partecipava alle orge e faceva sesso anche con le donne. Sempre Giuffrè ricorda come sul jet privato di Epstein hanno viaggiato decine di persone famose: non solo Bill Clinton ma – riportano alcuni media che hanno letto la testimonianza della donna – anche Al Gore, Naomi Campbell, Heidi Klum e tanti altri.

Sempre secondo uno dei primi documenti desecretati, Jeffrey Epstein avrebbe cercato di raccogliere delle prove incriminanti nei confronti del principe Andrea, costringendo una minorenne ad avere rapprti sessuali con il secondogenito della regina Elisabetta II. Il presunto incontro sarebbe avvenuto sull’isola privata di Epstein: questi avrebbe costretto la ragazza a "concedere al principe qualunque cosa volesse e di riferire i dettagli dell’abuso sessuale".