Venerdì 26 Aprile 2024

Le Regioni non possono più chiudere le scuole

Decide il governo: lezioni sempre in classe fino alla prima media, poi aprire anche le superiori. Aree a rischio, niente visite a parenti

di Alessandro Farruggia

Blinda la riapertura dalle scuole anche in zona rossa, fino alla prima media, anche dai blitz dei Governatori. Proroga al 30 aprile delle misure previste dal precedente decreto Covid. Introduce la possibilità in questo arco di tempo di deliberare in Consiglio dei Ministri un allentamento delle misure qualora lo consentano l’andamento della pandemia e l’attuazione del piano vaccini. Esclude la punibilità dei vaccinatori e prevede l’obbligo di vaccinazione per tutti gli operatori sanitari che operano in strutture sanitarie pubbliche e private ma anche (novità dell’ultima ora), in farmacie, parafarmacie e studi professionali.

Così il decreto legge approvato ieri dal Cdm e che entrerà in vigore il 7 aprile. "Esprimo soddisfazione per un decreto legge che mette la tutela della salute al primo posto. Vincere la battaglia sanitaria – commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza – è la premessa per la vera ripartenza del Paese".

Importante è la novità sulla scuola, peraltro annunciata da Draghi. "Dal 7 al 30 aprile 2021 – è scritto nell’articolo 2 – è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale (quindi anche in zona rossa, ndr) lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome". Nelle classi seconda e terza media e nelle superiori in zona rossa la didattica sarà in Dad, mentre nelle zone arancioni sarà in presenza. Nelle scuole superiori in zona arancione la didattica sarà in presenza dal 50 al 75%.

Confermando il decreto precedente, l’articolo 1 del decreto si ribadisce che che fino al 30 aprile le zone gialle diventano arancioni ma si stabilisce che "in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alla popolazione fragile, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento". È il famoso tagliando con il quale, sebbene in maniera blanda perché non fissa nessuna soglia o meccanismi automatici, si potrà allentare la stretta se le cose dovessero andare bene.

Resta poi il coprifuoco notturno e rimangono vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Bar e ristoranti restano chiusi (almeno fino al tagliando): è possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comuni. Sempre chiusi musei, teatri, cinema, terme, fiere.