Mercoledì 24 Aprile 2024

Le minacce più pericolose ora sono ibride

Lorenzo

Castellani

La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti con la app di TikTok, installata sui dispositivi aziendali e su dispositivi personali, di disinstallarla al più presto. Sono settimane che l’esecutivo europeo ha acceso i riflettori sulla sicurezza del social cinese, dopo l’allarme in tal senso sollevato già negli Stati Uniti. Può sembrare una notizia burocratica eppure essa mostra come nuove forme di conflitto si manifestino tra le grandi aree del pianeta. In questa logica piattaforme social con miliardi di utenti sono un’arma molto potente - sopratutto da parte di un regime totalitario tecnologicamente avanzato come la Cina - per spiare e monitorare gli utenti. Quella della Commissione Europea è dunque una buona mossa, ma potrebbe anche essere soltanto l’inizio di un innalzamento del livello di guardia che pare destinato a crescere. Uno scenario che ci catapulta rapidamente nel mondo nuovo: non soltanto la conflittualità sarà sempre più ibrida, la sicurezza sempre più legata alle tecnologie, ma si determinerà una spaccatura sempre più profonda tra il mondo occidentale e gli autoritarismi capitalistici di cui la Cina e la Russia sono i principali esponenti. Questo solco è destinato ad ampliarsi soprattutto nelle forme di controllo degli investimenti e del commercio. Il protezionismo, dalla golden power sul capitale societario ai provvedimenti regolamentari sui social, dagli aiuti di stato all’approvvigionamento industriale, è tornato. Si configura un mondo in cui i governi avranno sempre più al centro il tema della sicurezza, informatica, economica e militare, e quello del controllo, anch’esso declinato in varie forme. L’Europa è il più aperto e il più fragile aggregato geopolitico sul piano tecnologico: allestire maggiori controlli, generare autonomia strategica e contromisure è fondamentale per evitare di restare schiacciati dai colpi di una nuova guerra fredda.